Antonveneta al Santander e quota Capitalia non strategica nella view della cordata per Abn
Il destino di Antonveneta è già deciso. Almeno se ad aggiudicarsi la controllante olandese Abn Amro dovesse essere la cordata composta da Royal Bank of Scotland, Fortis e Banco Santander, che oggi ha alzato il velo su un’offerta del valore complessivo di 71,1 miliardi di euro, di oltre il 13% superiore alla proposta concorrente elaborata da Barclays.
Al punto 3 del documento di offerta presentato dalla compagine paneuropea viene infatti sintetizzato il progetto di scissione delle attività della banca olandese. Come si poteva prevedere Fortis punterà alla creazione di un leader di mercato nel Benelux attraverso le strutture di Abn, Rbs progetta invece di crescere negli Stati Uniti e in Asia. Il Santander invece, che parteciperà all’operazione con una quota del 27,9% punta alla creazione di una delle prime 3 banche del Brasile e a stabilire un presenza nel settore bancario retail in Italia. Nell’ordine l’istituto guidato da Emilio Botin guarda quindi alla business unit latino americana, ad Antonveneta, Interbank e Dmc Consumer Finance. La quota dell’8,6% di Abn in Capitalia farà invece parte, come altre partecipazioni ritenute non strategiche, degli asset condivisi, sorte che la accomunerà alle quote detenute in Saudi Hollandi e Prime Bank. Data la sua non strategicità, per la partecipazione in Capitalia è dunque ipotizzabile una cessione qualora si presentassero condizioni economiche vantaggiose. Per il momento però, sempre in caso di successo dell’iniziativa, la quota nell’istituto romano dovrebbe distribuirsi ai tre membri della cordata sulla base della loro quota partecipativa all’operazione. In questo caso a Rbs (al 38,3% nell’iniziativa) andrebbe il 3,3% di Capitalia, a Fortis (33,8%) il 2,9% e al Santander (27,9%) il 2,4%.
Nel documento presentato dalla cordata vengono indicate anche alcune linee guida del futuro “spagnolo” di Antonveneta, descritta come detentrice di un marchio forte in un mercato attraente e considerata “una buona piattaforma da cui crescere organicamente”. Tra gli obiettivi della riorganizzazione: miglioramenti dell’efficienza grazie alla migrazione a Partenon, il sistema di information technology proprietario di Santander; miglioramenti nella performance commerciale (citati tra gli esempi le aree mutui, credito al consumo e fondi comuni).