Ania: nel 2008 premi Rc Auto in calo del 3,3%, nel 2009 attesa flessione compresa tra 1-2%
L’industria assicurativa italiana ha reagito alla crisi meglio di quella di altri Paesi. E il livello di capitalizzazione delle compagnie è sempre rimasto adeguato. Sono parole rassicuranti quelle pronunciate da Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, nel corso dell’assemblea annuale 2009 dell’associazione, che si è tenuta oggi a Roma. “Criteri di gestione prudenti e appropriate regole di vigilanza emanate dall’Isvap – ha commentato Cerchiai – hanno garantito un’adeguata protezione dei consumatori”. Ma veniamo ai numeri veri e propri snocciolati durante la presentazione. Nel corso del 2008 sono scesi del 3,3% i premi Rc auto, attestandosi a 17,6 miliardi di euro rispetto all’anno passato. Per il secondo anno consecutivo, precisa l’Ania, si è verificato un calo in valore assoluto del volume dei premi. E la difficile congiuntura economica frenerà la domanda di assicurazioni danni anche nel 2009. Per il settore Rc auto, dopo la contrazione del 5,2% della raccolta premi registrato nel primo trimestre del 2009, è possibile stimare una diminuzione dell’intero anno compresa tra l’1% e il 2%. Per contro nel ramo vita l’attuale scenario economico e finanziario potrebbe indurre le famiglie ad aumentare la propensione al risparmio e a diversificare il flusso di risparmio. Dalla fotografia scattata dall’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici nei primi quattro mesi dell’anno in corso la nuova produzione vita ha superato i 17 miliardi di euro con un aumento di oltre il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel giorno della presentazione della relazione annuale le critiche delle associazioni in difesa dei consumatori non sono mancate. Prime fra tutte quelle del Codacons, che ha puntato il dito contro l’aumento delle tariffe dell’Rc auto. “Contestiamo con fermezza i dati diffusi oggi dall’Ania – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – I prezzi delle polizze non accennano a calare, anzi crescono al ritmo del 5% annuo, e solo negli ultimi 10 anni le tariffe sono aumentate del 145%”.