Notizie Notizie Italia Ancora Fiat show, il titolo rivede i 7 euro poi scattano le prese di profitto

Ancora Fiat show, il titolo rivede i 7 euro poi scattano le prese di profitto

3 Aprile 2009 07:59

Spunta qualche profit taking sul titolo Fiat all’indomani di una seduta dalla performance storica: +27 per cento. Ma i movimenti in Borsa del Lingotto indicano una buona dose di nervosismo. Dopo meno di un’ora dall’apertura il titolo ha già esplorato quasi tutti i possibili percorsi di una giornata borsistica. Partito in rialzo ha superato i 7 euro, con un progresso superiore al 3%, ha poi ripiegato fino a un minimo di 6,45 euro, per poi risalire agli attuali 6,625 euro. Fiat si muove comunque su valori che non vedeva dallo scorso ottobre.


Le prese di profitto sono state “chiamate” anche dagli appelli alla prudenza lanciati da alcuni analisti, secondo cui quella di ieri in scia ai positivi dati sulle immatricolazioni di marzo deve essere considerata una reazione eccessivamente ottimistica. Le immatricolazioni del gruppo Fiat sono aumentate del 6,1% a 69.882 veicoli, ma soprattutto i nuovi ordini sono balzati su base annua del 59% secondo una fonte del Lingotto e del 36% secondo l’Unrae. Contemporaneamente in Germania le immatricolazioni del brand Fiat hanno registrato un incremento del 218%, balzo che ha permesso al gruppo di Torino di posizionarsi al primo posto tra i produttori esteri.


L’impressione però è che il mercato stia valutando anche altri fattori, soprattutto considerando che ieri gli scambi hanno interessato il 14% del capitale ordinario, con volumi che hanno toccato 155 milioni di pezzi contro una media a trenta giorni di 44 milioni. E a questo proposito la partita dell’a.d. Marchionne negli Stati Uniti gioca senza dubbio un ruolo di primo piano.


Ieri erano arrivate le dichiarazioni rassicuranti dell’a.d. del Lingotto sul futuro di Chrysler (ha escluso la bancarotta pilotata). Oggi la stampa si spinge oltre. Il Sole 24 Ore cita l’ipotesi di un piano rivisitato che prevederebbe un iniziale ingresso di Fiat in Chrysler con una quota del 20% che salirebbe fino al 49% nel momento in cui la casa di Detroit dovesse restituire i fondi pubblici incassati. L’iniziale intesa prevedeva invece una salita fino a un massimo del 35 per cento.


Intanto alcuni analisti si sono adeguati al recente andamento del titolo. E’ il caso di Euromobiliare che questa mattina ha aggiustato il target sul titolo portandolo da 4,4 a 5,9 euro, chiarendo che, nonostante il rimbalzo possa continuare, “restano dubbi sulla tenuta del mercato alla fine degli incentivi” e non escludendo che qualora venga chiuso il deal Chrysler “prima o poi possa essere necessario un aumento di capitale”.