Anche la Fed imbraccia il bazooka e le Borse europee festeggiano
Anche le Borse europee accolgono con forti rialzi l’annuncio della Federal Reserve che ha lanciato ufficialmente ieri sera il terzo round di allentamento monetario. Da una sponda all’altra dell’Atlantico si festeggia: nel Vecchio continente l’ultima seduta della settimana si è aperta con progressi superiori dell’1% e con i bancari a fare la parte del leone. Le Piazze finanziarie migliori sono quelle di Madrid e Milano che guadagnano rispettivamente il 2,14% a 8.103 punti e il 2,02% a 16.571 punti. In crescita anche il Dax (+1,36%) e il Cac40 (+1,38%). Alla festa si unisce anche il listino londinese, con il Ftse100 che sale dell’1,2%. Si è innescata anche la discesa degli spread, con i nuovi minimi dal marzo scorso per il rendimento del Btp decennale. Il rendimento è sceso al di sotto del 5% fino a toccare il 4,92 per cento.
Un buon umore che si deve alla Federal Reserve che ha svelato il nuovo tanto atteso Quantitative Easing 3. Con 11 voti a favore e uno contrario il Fomc ha approvato un nuovo piano di acquisto di bond. Questa volta non sono stati fissati limiti precisi, “Open-ended QE3”, e quindi l’azione della Fed continuerà fino a che non si registrerà un netto miglioramento del mercato occupazionale. La questione tempo è fondamentale: già a partire da oggi la Fed di New York inizierà gli acquisti di Mbs (Mortgage-backed securities) che per ora saranno limitati a 40 miliardi di dollari al mese.
A distanza di una settimana esatta dal “bazooka” imbracciato dal presidente della Bce, Mario Draghi, anche il Governatore della Fed ha imbracciato il suo. Ognuno con la sua missione: da una parte la banca centrale americana pronta a fare tutto per sostenere il mercato del lavoro e dall’altra parte c’è l’istituto di Francoforte pronto a intraprendere qualsiasi azione necessaria per salvaguardare l’euro che è “irreversibile” (come più volte ribadito dallo stesso Draghi).
“Certo non una situazione ideale su entrambe le sponde dell’Oceano, ma che rappresenta esattamente ciò di cui gli investitori avevano bisogno, ovvero fiducia per ripartire con gli acquisti – affermano gli analisti di Cmc Markets – Pur tuttavia, decidendo di azionare il pulsante di emergenza, la Fed ha altresì rotto qualsiasi indugio e prudenza a poche settimane dalle elezioni Usa tirando al volata al Presidente Obama e rischia comunque di fallire nel suo obiettivo considerando che in questo caso non si tratta di un deficit di credito ma una mancanza di domanda”.
Nel fine settimana l’attenzione degli operatori torna a spostarsi in Europa, e più precisamente a Cipro dove si riunisce l’Ecofin. Uno dei temi caldi potrebbe essere la Spagna e in particolare la possibilità che il Governo di Madrid possa chiedere l’aiuto della Bce o meno. “Il rischio è che più Rajoy si rifiuti di affrontare il problema e più insistentemente i mercati vadano a testare la volontà annunciata da Draghi la scorsa settimana, specialmente se i dati economici continueranno a manifestare un deterioramento” dichiarano da Cmc Markets.