Anche Credit Suisse costretta all’aumento di capitale, niente Ipo di Swiss Bank
Dopo Unicredit e Deutsche Bank arriva il turno di Credit Suisse a rimpinguare il gruppo di grandi banche europee che quest’anno hanno deciso di ricorrere a un aumento di capitale per rafforzare i requisiti patrimoniali. La banca elvetica ha optato per la ricapitalizzazione archiviando l’opzione alternativa rappresentata dall’Ipo di Swiss Bank. Il ceo Tidjane Thiam ha rimarcato come la strada scelta sia meno diluitiva della quotazione della banca domestica.
Il cda della seconda maggiore banca elvetica ha proposto un aumento di capitale da 4 miliardi di franchi svizzeri (circa 3,7 mld di euro) attraverso l’emissione di nuove azioni. Ricapitalizzazione che dovrà essere approvada dall’assemblea dei soci convocata per il prossimo 18 maggio.
Confermato il taglio della forza lavoro per 5500 unità quest’anno, di cui 1400 già tagliati nel primo trimestre.
Credit Suisse torna all’utile nel primo trimestre
Credit Suisse ha chiuso il primo trimestre 2017 con un utile netto pari a 596 milioni di franchi svizzeri rispetto alla perdita per 302 milioni di franchi svizzeri dell’analogo periodo 2016. L’utile pretasse è sceso invece del 3% a 291 mln, sotto i 324 mln di franchi svizzeri attesi dal consensus Bloomberg. I ricavi nel primo trimestre risultano in crescita del 19% a 5,5 miliardi di franchi.
Lo scorso anno la banca elvetica aveva pagato dazio complice la maxi-multa patteggiata con le autorità statunitensi da 5 miliardi di euro legata alla vendita di mutui subprime.