Allarme Confcommercio: economia ancora ferma, ci vorranno 11 anni per tornare ai livelli pre-crisi
La ripresa economica stenta a decollare e si preannuncia più debole del previsto. Le previsioni di Confcommercio non sono certo positive circa le prospettive dello Stivale che dovrà attendere 11 anni per tornare ai livelli pre-crisi. “L’economia reale è ancora ferma al palo e si amplia sempre più il divario economico-sociale tra il Nord e il Sud”, rimarca l’associazione dei commercianti.
Pil in salita solo dello 0,5% quest’anno, consumi stagnanti
In occasione dell’Assemblea annuale è stato presentato il Rapporto sulle economie regionali realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio con il Pil visto a +0,5% quest’anno e consumi a +0,1% con ripresa più debole e lenta del previsto. Leggero recupero nel 2015 con Pil a +0,9% e consumi a +0,7%.
In occasione dell’Assemblea annuale è stato presentato il Rapporto sulle economie regionali realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio con il Pil visto a +0,5% quest’anno e consumi a +0,1% con ripresa più debole e lenta del previsto. Leggero recupero nel 2015 con Pil a +0,9% e consumi a +0,7%.
Pil pro-capite toccherà i minimi a 20 anni al Sud
Tra il 2007 e il 2013 il prodotto pro capite si è ridotto di oltre 3.100 euro e fino al 2015 non ci sarà alcun significativo recupero; continuano ad aumentare i divari territoriali: con oltre 34.000 euro, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige si confermano le regioni con il Pil pro capite più alto. Campania, Calabria e Sicilia, con circa 17.000 euro, quelle con il Pil pro capite più basso. Discorso analogo sul fronte consumi.
Tra il 2007 e il 2013 il prodotto pro capite si è ridotto di oltre 3.100 euro e fino al 2015 non ci sarà alcun significativo recupero; continuano ad aumentare i divari territoriali: con oltre 34.000 euro, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige si confermano le regioni con il Pil pro capite più alto. Campania, Calabria e Sicilia, con circa 17.000 euro, quelle con il Pil pro capite più basso. Discorso analogo sul fronte consumi.
A livello nazionale occorreranno più di 11 anni per tornare ai livelli pre-crisi e al Sud, nel 2015, si raggiungeranno 12.160 euro pro capite, un livello addirittura inferiore a quello di 20 anni fa (12.195 euro). Per quanto riguarda l’export di beni, l’Italia con una quota del 25%, esporta quasi la metà rispetto alla Germania (44%) e quasi un terzo rispetto all’Olanda (70%). A livello regionale, solo il Veneto, l’Emilia Romagna e la Lombardia si avvicinano alla media dell’area euro (35%). Molto inferiore la percentuale del Mezzogiorno (13%) “a testimonianza dell’inefficienza delle politiche di industrializzazione attuate dai governi che hanno trascurato il turismo, fonte naturale di export per quelle Regioni”, rimarca il rapporto di Confcommercio.
Da inizio anno chiusura per oltre 12mila imprese
Critico lo stato di salute delle attività commerciali e dei servizi con oltre 12.000 imprese in meno nei primi tre mesi del 2014. L’80% di queste riguardano settori non alimentari e in particolare l’abbigliamento. Guardando al mercato del lavoro, il rapporto di Confcommercio evidenzia che nel Mezzogiorno il numero di occupati dal 1995 al 2013 è sceso del 5,2% rispetto al +3,6% a livello nazionale.
Critico lo stato di salute delle attività commerciali e dei servizi con oltre 12.000 imprese in meno nei primi tre mesi del 2014. L’80% di queste riguardano settori non alimentari e in particolare l’abbigliamento. Guardando al mercato del lavoro, il rapporto di Confcommercio evidenzia che nel Mezzogiorno il numero di occupati dal 1995 al 2013 è sceso del 5,2% rispetto al +3,6% a livello nazionale.