Notizie Notizie Mondo All’ombra del Big Ben attese rispettate: la BoE non batte ciglio sui tassi

All’ombra del Big Ben attese rispettate: la BoE non batte ciglio sui tassi

4 Novembre 2010 12:25

All’ombra del Big Ben le attese sono state rispettate. La Banca d’Inghilterra ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse al minimo storico dello 0,5%, livello invariato ormai da marzo dell’anno scorso. Niente sorprese quindi a scuotere gli investitori. La decisione era ampiamente attesa: soltanto uno sui 57 analisti interpellati dal sondaggio Reuters pubblicato la scorsa settimana ipotizzava per oggi un aumento dell’ammontare di quantitative easing, acquisti di asset sul mercato mirati a rilanciare la crescita.


Secondo la maggior parte degli strategist la BoE continuerà su questa strada ancora per molti trimestri. Quanto alle prospettive di politica monetaria, la mediana degli economisti scommette, infatti, su tassi fermi sugli attuali minimi fino al secondo semestre dell’anno prossimo. L’occasione è stata inoltre sfruttata dall’istituto centrale britannico per fare il punto sull’economia. Risultato: la BoE ha ancora una volta riconfermato a 200 miliardi di sterline il piano di acquisto di titoli di stato creato per sostenere la ripresa.

 

La decisione della Banca d’Inghilterra arriva all’indomani dell’ufficializzazione da parte dalla Fed della nuova tornata di quantitative easing. Il programma di acquisto bond da parte della Banca centrale americana ammonta a 600 miliardi di dollari fino alla fine del secondo trimestre 2011, pari a circa 75 miliardi mensili. Condotto la scorsa settimana, l’ultimo sondaggio Reuters scommetteva all’unanimità sull’annuncio di nuove misure di allentamento quantitativo. Le aspettative degli operatori più direttamente in contatto con la banca centrale ipotizzavano un programma dell’importo tra 250 e 2.000 miliardi, con una mediana che indicava acquisti mensili di titoli di Stato tra 80 e 100 miliardi.

 

Ma al di là delle cifre in gioco, sono molte le domande che restano al momento senza una risposta: gli operatori di mercato si chiedono cosa succederà adesso ai mercati, in particolare a Wall Street. Il primo atto del piano Fed si è concretizzato con l’acquisto circa 1.700 miliardi di titoli garantiti dai mutui e bond statali, oltre agli sforzi attuati per mantenere i tassi vicino allo zero da dicembre 2008, per tirare gli Stati Uniti fuori dalla peggiore recessione dai tempi della Grande Depressione degli anni trenta.

 

Una potenza di fuoco che non è bastata a ridare smalto alla locomotiva statunitense, che si trova alle strette con i rischio deflazione e disoccupazione. Nell’attesa di vedere se l’ultima spallata di Bernanke riuscirà a rimettere davvero in moto l’economia Oltreoceano sui mercati prevale la voglia di salire. Aspettando l’avvio di Wall street rimangono toniche le Borse europee: Parigi cresce dell’1,83%, Londra dell’1,70%, Milano dell’1,68%. La più cauta tra le principali è Madrid (+0,98%), mentre tra i listini minori cresce di circa due punti percentuali Dublino. Prudente anche Atene (+0,70%) e debole Lisbona (-0,35%), con nuove tensioni sui titoli di Stato proprio del Portogallo, dell’Irlanda e della Grecia.