Alitalia, il mercato scettico sull’accordo con Air France
Alitalia cede oltre il 2,4% a 0,739 euro nel primo giorno di contrattazioni dopo la scelta del cda di avviare la trattativa per un’alleanza in esclusiva con Air France. Ma sarà una corsa contro il tempo per evitare il fallimento della compagnia di bandiera. Il rischio è grosso visto che sono almeno tre i focolai che tengono alta la tensione intorno al dossier: i dubbi dei sindacati, il nodo di Malpensa e le resistenze di Carlo Toto, patron di AirOne, e Corrado Passera, numero uno di Intesa Sanpaolo, che sono tutt’altro che rassegnati a incassare la sconfitta e confidano in un ribaltamento della decisione da parte del governo che esprimerà il giudizio politico sul partner di Alitalia per la metà di gennaio.
La decisione dei vertici della compagnia di bandiera non è stata facile. Otto ore di riunione in cui gli advisor hanno evidenziato i punti di forza dell’offerta di Air France. La proposta, che prevede una Ops sul 100% del capitale Alitalia e investimenti per 6,5 miliardi di euro, è, per il cda della compagnia di bandiera, quella che «offre alla società la soluzione appropriata per la salvaguardia del complessivo patrimonio e per promuovere il rapido e duraturo risanamento, grazie al beneficio delle sinergie derivanti dall’integrazione in un rilevante contesto internazionale».
L’offerta del vettore francese è la migliore a livello economico (0,35 euro per azione) rispetto a quella della cordata capitanata da Air One, che offriva solo 1 centesimo per ogni azione della compagnia di bandiera.
Il piano industriale di Parigi è stato ritenuto di «elevata credibilità e idoneo a risolvere le criticità di tipo strategico, industriale e finanziario di Alitalia» anche perché rafforzerebbe la posizione di compagnia di bandiera italiana con «un network redditizio». Parigi ha assicurato la conservazione e valorizzazione del marchio, del logo e della livrea Alitalia, il mantenimento di un’adeguata copertura del mercato italiano e il rinnovo della flotta.
Un ritardo di Palazzo Chigi e, di conseguenza, del Tesoro metterebbe a rischio l’operatività del vettore italiano. A causa delle forti perdite che si registreranno a fine 2007, il capitale sociale della compagnia sarà completamente azzerato. Il numero uno della compagnia di bandiera, Maurizio Prato, lo ha precisato in una missiva inviata al Tesoro, azionista al 49,9% di Alitalia, in cui chiede allo stesso «di esprimere il suo orientamento» sulla proposta di Air France-Klm «con una tempistica che non si discosti significativamente da quella del Governo» e cioè metà gennaio.