Alitalia: 150 i voli in meno per Malpensa
Due sono le cifre emerse dall’incontro avvenuto ieri tra i vertici di Alitalia e i sindacati, in attesa della presentazione ufficiale del piano industriale “di sopravvivenza” elaborato dall’amministratore delegato Maurizio Prato, prevista venerdì prossimo.
La prima riguarda l’aeroporto di Milano Malpensa per il quale si prospetta una cura dimagrante da 150 voli che andrebbe a colpire soprattutto i cosiddetti voli di “fideraggio”, quelli operati sul corto raggio con velivoli di piccole dimensioni per convogliare nei grandi hub intercontinentali i passeggeri provenienti da altre destinazioni nazionali o internazionali. E sui voli intercontinentali in partenza o in arrivo a Malpensa sono previsti altri 17 tagli circa, operati sulle rotte in perdita. Alitalia non può infatti avere due hub. “Nessuna compagnia può permetterselo” ha commentato il segretario nazionale della Fit Cisl, Claudio Genovesi, rispolverando una questione non certo dell’ultima ora. Il problema a questo punto non è infatti di avere due hub ma quale dei due scegliere e la giubilazione di Malpensa non appare la scelta migliore dal punto di vista operativo. Lo è dal punto di vista strategico e la strategia dell’azionista di maggioranza, il ministero del Tesoro, è ora di tenere in vita Alitalia per cederla a privati e sotto questo aspetto le grandi compagnie internazionali che rispondono al nome di Air France o Lufthansa e alle quali si sarebbe aggiunta, secondo indiscrezioni, anche British Airways, vedono di buon occhio il ridimensionamento dell’hub lombardo.
La seconda cifra riguarda il numero di aerei che verrebbero pensionati. All’incirca 25 tra i quali una decina di Atr-72, dieci obsoleti e costosi Md-80, due Embraer 45 e tre Boeing 767.
Ancora incerta è invece il numero di esuberi a cui l’amministratore delegato, Maurizio Prato, farà ricorso. Si parla di circa 1.000 unità ma potrebbero essere di più.
“Siamo perplessi, aspettiamo dettagli e numeri” ha dichiarato il segretario nazionale della Filt-Cgil, Mauro Rossi. Numeri che arriveranno a fine settimana accompagnati dai disastrosi conti di Alitalia che renderanno necessario l’ennesimo aumento di capitale.