Al via le grande manovre nel mondo del lusso: blitz di Lvmh su Hermès
Settore del lusso in fermento. Con un blitz a sorpresa sabato pomeriggio Lvmh, il numero uno del comparto, ha acquisito una quota pari al 14,2% in Hermès International, partecipazione che salirà al 17,1% dopo la conversione di alcuni contratti derivati. Un’operazione da 1,45 miliardi di euro che proietta il patron di Lvmh, Bernard Arnault, tra gli azionisti principi di Hermès. Dal quartier generale di Lvmh hanno specificato che l’operazione non è l’anticamera di Opa, per conquistare il controllo di Hermes, ma che il gruppo punta “solo” diventare azionista strategico di lungo termine.
L’investimento ha lo scopo di “sostenere pienamente la strategia messa in campo dalla famiglia fondatrice e dal management della società, che hanno reso il marchio uno dei gioielli del settore del lusso”, recita il comunicato. Erano anni che le voci di un interesse di Bernard su Hermes si rincorrevano sui mercati: il numero uno di Lvmh temeva che il sostanzioso pacchetto di titoli Hermes potesse finire in mano al concorrente Richemont. Dopo la morte del fondatore di Hermes, Jean Louis Dumas, nel maggio scorso, i rumors avevano fatto capolino in Borsa con più insistenza. Da qui la decisione di non aspettare più.
Di certo il timing ha giocato a favore di Arnault. L’operazione si è, infatti, concretizzata in un momento in cui il settore del lusso ha ritrovato smalto: Lvmh ha comunicato recentemente i conti del primo semestre 2010 e ne è uscito un quadro con numeri decisamente in crescita. Le vendite sono salite nella prima parte dell’anno del 19% a oltre 9 miliardi di euro e gli utili netti sono raddoppiati (+53%) a 1,1 miliardi. Nello stesso periodo Hermès ha visto lievitare del 23% il fatturato a 1,07 miliardi e del 55% l’utile netto a 194,6 milioni.
Resta invece da capire come Lvmh abbia acquisito la quota di Hermes – se dalla famiglia o no – e se a un prezzo significativamente più basso del mercato. La società ha annunciato di aver acquistato i titoli Hermès a un prezzo medio di 80,50 euro, ossia a sconto del 54% rispetto alla chiusura di venerdì scorso di 176,20 euro. Hermès da inizio anno è salito dell’85% e da luglio del 65% per una capitalizzazione di 18,6 miliardi, pari a 47 volte gli utili attesi nel 2010. Qualcosa sembra non tornare.
“Quello che succederà dopo dipenderà dalla reazione degli azionisti chiave che sono rimasti nel capitale del gruppo”, spiega Luca Solca di Bernstein nel report. “E’ chiaro che LVMH sia in pole position per spingere ulteriormente la crescita di Hermes se ci saranno le condizioni adeguate – aggiunge l’analista della banca – LVMH potenzialmente è in grado di aggiungere valore a Hermes nel lungo termine”. Hermes ieri ha ricordato che il management è riuscito a far crescere l’utile netto in media del 10% negli ultimi dieci anni.
“Questa operazione aiuta a spiegare la stellare performance di Hermes da inizio anno”, commenta Thomas Chauvet di Citi. “La ripresa dell’attività M&A o il ritorno di un dividendo agli azionisti poteva essere anticipata alla luce della rapida riduzione dell’indebitamento di LVMH negli ultimi due anni e della buona posizione finanziaria. Tuttavia, molte domande sulla ratio dell’annuncio strategico restano al momento senza una risposta”.