Fumata grigia sul nodo Alitalia dal consiglio di amministrazione di ieri di Air France. Il gruppo franco-olandese prende quindi tempo e attende gli esiti del prossimo cda di Alitalia che dovrebbe riunirsi il 26 settembre. Lo stesso giorno è previsto un incontro tra i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti di Italia e Francia.
“Il consiglio ha ritenuto indispensabile ascoltare le ulteriori informazioni che il management esecutivo di Alitalia dovrebbe fornire nella prossima riunione del consiglio di amministrazione”, recita la nota diffusa ieri da Air France a seguito del cda che ha valutato le possibili mosse su Alitalia.
Da Parigi arrivano comunque conferme circa l’intenzione di prendere parte all’aumento di capitale del vettore italiano che secondo quanto reso noto lo scorso luglio dovrebbe essere di 300 milioni di euro. Air France-Klm, entrata in Alitalia nel 2009 e che ne detiene una quota del 25%, sarebbe disposta a valutare una salita nel capitale sottoscrivendo anche gli eventuali diritti inoptati senza però superare la soglia del 50% al fine di evitare di dovere consolidare il debito di Alitalia.
Tra le condizioni richieste, secondo quanto riportato da Les Echos, ci sarebbe quella di ristrutturare il debito che ammonta a 1,1 mld di euro. L’intento sarebbe quello di rinegoziare condizioni più favorevoli per gli acquisti di aerei che rappresentano i due terzi dell’intero debito. Opzione che implicherebbe la revisione degli accordi conclusi nel 2008 con la AP Fleet di Carlo Toto, il maggiore fornitore di aerei Alitalia.
Il vettore franco-olandese deve fronteggiare già una difficile situazione interna con il piano al 2015 che mira a ridurre di 2 mld di euro il debito.
Intanto ieri da Roma è arrivato il virtuale nulla osta del governo alla presa di controllo dei francesi. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha infatti escluso che ci possa essere un veto a un passaggio nelle mani di Air France della quota di controllo.