Ai Mondiali con gli ETF, replicanti sul Brasile salgono al ritmo di samba
Conto alla rovescia per il fischio d’inizio dei Mondiali di calcio 2014 in programma dal 12 giugno al 13 luglio in Brasile. Proprio il Paese carioca è il protagonista annunciato della massima competizione calcistica: dopo le grosse polemiche che hanno accompagnato la fase preparatoria del Mondiale, la nazionale verdeoro è chiamata a rispettare i pronostici riuscendo ad alzare il 13 luglio la sua sesta Coppa del Mondo.
Ad alimentare la polemica sono state principalmente le ingenti spese legate alla realizzazione dei 12 Stadi che ospiteranno le 64 partite della fase finale; un totale di 3,6 miliardi dollari, il 40% in più di quanto preventivato. La buona riuscita di Mondiali 2014, a cui seguiranno tra un biennio le Olimpiadi estive di Rio 2016, potrebbe essere l’ago della bilancia delle prossime elezioni in agenda a ottobre con il presidente uscente Dilma Rousseff già alle prese con la prolungata debolezza della congiuntura della principale economia sudamericana.
Economia carioca in affanno, ma la Borsa vola
Nella settimana in cui iniziano i Mondiali, i 100 analisti contattati dalla banca centrale carioca stimano che nell’anno corrente l’economia brasiliana segnerà una crescita del Pil dell’1,44% contro il +1,5% stimato in precedenza e in rallentamento rispetto al +2,3% fatto segnare lo scorso anno. Nel primo trimestre il Pil del Paese sudamericano è cresciuto solo dello 0,2% congiunturale e dell’1,9% annuo.
Nonostante queste difficoltà, la Borsa di Sanpaolo negli ultimi mesi ha mostrato dei primi segnali di ripresa con l’indice Msci Brazil in progresso del 9% da inizio anno con un rally di ben il 26% rispetto ai minimi a oltre 5 anni toccati a inizio febbraio. Quella brasiliana si segnala quindi come una tra le migliori Borse emergenti in questo 2014 dopo tre anni di magre soddisfazioni con ribassi a doppia cifra in particolare nel 2011 (-21,8%) e nel 2013 (-16%) che avevano reso un lontanissimo ricordo i rialzi a tre cifre del 2009 (+128%). “Nel prossimo futuro, il mercato azionario brasiliano sarà decisamente in balia delle elezioni presidenziali piuttosto che dei risultati economici o dei dati macro”, rimarca il team emerging market di Candriam che ritiene il potenziale cambiamento politico come un possibile assist per rendere il Brasile un’interessante opportunità di investimento ad elevato rischio/rendimento “considerato che le attuali valutazioni rimangono estremamente depresse e che i fondamenti negativi sembrano essere già ampiamente incorporati nei prezzi”.
Mondiali ed effetti sulla Borsa
Prima delle elezioni l’azionario brasiliano potrebbe sfruttare la vetrina dei Mondiali di calcio. Nel passato i risultati sul rettangolo verde di gioco sono stati capaci di influenzare l’umore degli investitori la vittoria di un Mondiale che tende a offrire una sponda nel breve termine al rally per la Borsa della squadra vincitrice. Goldman Sachs in un report dedicato ai Mondiali parla di una potenziale sovraperformance del 3,5% della Borsa del Paese vincitore dei Mondiali rispetto agli altri mercati. Effetto traino che si fa sentire anche per la Borsa del Paese che va a ospitare i Mondiali, in questo caso il Brasile, con una sovraperformance del +2,7%. Interessante anche l’effetto opposto, ossia il -2% rispetto alla media che riguarda i Paesi delle squadre sconfitte in finale.
Replicanti sul Brasile
Per chi vuole mettersi in tasca un po’ di Brasile, sul segmento ETFplus di Milano sono presenti diversi ETF che permettono di investire sul mercato azionario carioca. La quasi totalità di questi replicanti si rifà all’indice Msci Brazil che risulta attualmente composto da 75 titoli di società a grande e media capitalizzazione quotate sulla Borsa carioca. A livello settoriale spicca il peso preponderante dei finanziari che contano per quasi un terzo (31,84%) dell’intero indice. Forte importanza anche per l’accoppiata composta da risorse di base ed energetici con oltre il 14% a testa che rende l’investimento sull’azionario brasiliano fortemente correlato anche con l’andamento delle materie prime di cui il paese carioca è uno dei maggiori produttori ed esportatori al mondo. E’ poi presente anche un ETF, il Lyxor Ucits Etf Brazil (Ibovespa), che si rifà all’indice Bovespa anch’esso con una netta prevalenza di titoli finanziari (oltre il 36% del totale a fine aprile 2014).