Affondano Eni, FCA e Unicredit, Piazza Affari chiude a -3,7%
Incipit di settimana e prima seduta di maggio in profondo rosso per Piazza Affari. Dopo il lungo weekend festivo, il Ftse Mib ha chiuso la seduta odierna con un calo del 3,7% a quota 17.035 punti. A pesare sui mercati sono le rinnovate tensioni geopolitiche e commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il presidente americano Donald Trump ha minacciato conseguenze contro Pechino. Un’accusa contro la Cina è arrivata anche dal segretario di stato americano Mike Pompeo, secondo cui il coronavirus sarebbe stato prodotto in un laboratorio di Wuhan, focolaio del virus in Cina.
Eni e FCA tra le peggiori, cade anche Enel
Caduta di Piazza Affari che ha visto protagoniste molte big. Eni prosegue il momento buio cedendo il 5,77% a 8,211 euro dopo che aveva sofferto già giovedì scorso in seguito allo storico taglio del dividendo deciso da Shell. Tra i titoli oil calo di oltre il 5% anche per Tenaris.
Caduta del 3,67% per Enel. Molto male alcuni titoli della galassia Agnelli con FCA a -5,64% e CNH peggior performer del Ftse Mib con -7,56%. Stasera sono attesi i riscontri delle immatricolazioni auto in Italia nel mese di aprile che dovrebbero segnare un crollo record in scia al lockdown.
Tra le banche calo del 5,62% per Unicredit che ha accelerato al ribasso sul finale riportandosi a ridosso dei minimi storici all’inizio della settimana che porterà alla diffusione dei conti del primo trimestre (7 maggio). Prima tra le banche a diffondere i numeri trimestrali sarà domani Intesa Sanpaolo (-3,3%) con consensus che vede l’utile ridursi a 751 mln.
Si salva Ferrari nel giorno dei conti
Segno più per Ferrari (+1,46%) che era arrivato a cedere oltre il 5% dopo i riscontri del primo trimestre. I risultati preliminari di Ferrari evidenziano ricavi netti pari a 932 milioni di euro, quasi in linea con l’anno precedente, nonostante la flessione dei ricavi generati dalla F1 e altri ricavi. L’ebitda Adjusted pari a 317 milioni, in crescita del +1,9% con un margine dell’Adj. Ebitda pari al 34%. L’ebit Adj inferiore rispetto al precedente anno per effetto dei maggiori ammortamenti.Numeri che a livello di ebitda adj sono leggermente sotto le attese di consensus che erano a 321,3 mln. Sotto le attese anche i ricavi (consensus Bloomberg era 946,1 mln).
Atlantia a oltre -6%
Tonfo per Atlantia (-6,39%). Pesano le nuove indiscrezioni che vedono posizioni di nuovo distanti con il governo nella trattativa per evitare la revoca della concessione autostradale. Il governo vorrebbe un impegno economico superiore, mentre Autostrade per l’Italia (ASPI) chiede un incontro ufficiale per definire un accordo. Secondo il Corriere della Sera il Ministro De Micheli sarebbe favorevole sul mantenere lo status quo, frenando sulla revoca della concessione, posizione questa inaccettabile per il M5S, per i quali la revoca è una battaglia di principio. Il Fatto Quotidiano aggiunge che l’offerta di ASPI di 1,5 mld fra investimenti e riduzioni tariffarie sarebbe considerata troppo bassa dal governo.