Acconto Tasi 2014: stangata peggio di IMU per una famiglia su due, guida a calcolo e pagamento
Conto alla rovescia per il pagamento dell’acconto Tasi 2014 a cui saranno chiamati circa 15 milioni di italiani, il 75% del totale dei proprietari di prima casa. Il 16 ottobre è la data di scadenza per il pagamento dell’acconto della TASI nei 5.279 Comuni “ritardatari” che entro il 18 settembre hanno pubblicato le aliquote sul sito del Ministero dell’Economia. Tra questi figurano le maggiori città italiane, Roma e Milano, e nel complesso altri 64 capoluoghi di provincia tra cui Firenze, Verona, Palermo e Reggio Calabria.
L’imposta che virtualmente sostituisce l’IMU sulla prima casa rischia di tramutarsi per molte famiglie in una stangata peggiore della vecchia IMU 2012 complice soprattutto la mancanza delle detrazioni fisse che avevano alleggerito l’ammontare dell’IMU per le famiglie più numerose.
Tasi più cara di IMU 2012 per 50% famiglie
Il costo medio della TASI, secondo i calcoli della Uil, sarà di 148 euro (74 euro da versare con l’acconto), ma se si prendono a riferimento le sole città capoluogo l’importo sale a 191 euro medi (96 euro per l’acconto), con punte di 429 euro. L’Uil ha calcolato che la media dell’aliquota applicata dai 105 capoluoghi di provincia si consolida al 2,63 per mille (superiore all’aliquota massima “ordinaria”), seppur “addolcita” dalle singole detrazioni introdotte dai relativi Comuni.
Il costo medio della TASI, secondo i calcoli della Uil, sarà di 148 euro (74 euro da versare con l’acconto), ma se si prendono a riferimento le sole città capoluogo l’importo sale a 191 euro medi (96 euro per l’acconto), con punte di 429 euro. L’Uil ha calcolato che la media dell’aliquota applicata dai 105 capoluoghi di provincia si consolida al 2,63 per mille (superiore all’aliquota massima “ordinaria”), seppur “addolcita” dalle singole detrazioni introdotte dai relativi Comuni.
Salasso soprattutto per famiglie a basso reddito
“E’ vero che il costo della TASI sarà, complessivamente leggermente più basso dell’IMU ‐ commenta Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL ‐ ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate”. Dalle simulazioni Uil realizzate sui pagamenti soggettivi delle famiglie nelle Città capoluogo emerge come per 1 famiglia su 2, il costo della TASI sia più “caro” di quanto pagato con l’IMU nel 2012.
“E’ vero che il costo della TASI sarà, complessivamente leggermente più basso dell’IMU ‐ commenta Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL ‐ ma la distribuzione della nuova tassa è meno equa: pagherà un po’ di più chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate”. Dalle simulazioni Uil realizzate sui pagamenti soggettivi delle famiglie nelle Città capoluogo emerge come per 1 famiglia su 2, il costo della TASI sia più “caro” di quanto pagato con l’IMU nel 2012.
L’iniquità della Tasi viene denunciata anche dal Codacons. “La tassa sui servizi indivisibili – denuncia il Presidente Codacons Carlo Rienzi – oltre ad essere pasticciata, appare anche fortemente iniqua perché, per effetto delle minori detrazioni, inciderà in modo più pesante sulle famiglie a reddito medio-basso rispetto a quelle con reddito elevato, e chi possiede una abitazione con rendita catastale modesta si troverà a pagare di più rispetto all’Imu, mentre chi è proprietario di un immobile di prestigio sarà avvantaggiato dalla Tasi rispetto alla vecchia imposta”.
A Siena stangata da 429 euro, Tasi zero per Ragusa e Olbia
A Siena il costo medio della TASI sarà di 429 euro; a Roma si pagheranno 391 euro medi; a Firenze 346 euro; a Bari 338 euro; a Foggia 326 euro; a Como 321 euro; a Trieste 309 euro; a Milano 300 euro; a Monza 299 euro e a Pisa 287 euro. Mentre, se si escludono Ragusa e Olbia (uniche città a “TASI ZERO”), ad Asti il costo medio della tassa sarà di soli 19 euro; cifra che sale a 46 euro medi ad Ascoli Piceno; a 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena.
A Siena il costo medio della TASI sarà di 429 euro; a Roma si pagheranno 391 euro medi; a Firenze 346 euro; a Bari 338 euro; a Foggia 326 euro; a Como 321 euro; a Trieste 309 euro; a Milano 300 euro; a Monza 299 euro e a Pisa 287 euro. Mentre, se si escludono Ragusa e Olbia (uniche città a “TASI ZERO”), ad Asti il costo medio della tassa sarà di soli 19 euro; cifra che sale a 46 euro medi ad Ascoli Piceno; a 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena.
Aliquote, calcolo acconto e metodo di pagamento
L’aliquota base Tasi per le prime case è stata fissata all’1 per mille con la possibilità di salire al 3,3 per mille. L’aliquota normale della Tasi non ottempera alcun tipo di detrazione a differenza di quanto previsto dall’IMU che dava una detrazione base per tutti di 200 euro più ulteriori 50 euro per ogni figlio residente.
L’aliquota base Tasi per le prime case è stata fissata all’1 per mille con la possibilità di salire al 3,3 per mille. L’aliquota normale della Tasi non ottempera alcun tipo di detrazione a differenza di quanto previsto dall’IMU che dava una detrazione base per tutti di 200 euro più ulteriori 50 euro per ogni figlio residente.
A livello pratico la Tasi riprende la modalità di calcolo dell’IMU. Il contribuente deve quindi munirsi della rendita catastale che deve essere rivalutata del 5% e poi moltiplicare il risultato per il coefficiente che varia a seconda della tipologia di immobile (pari a 160 per le abitazioni). A questo punto si può calcolare l’imposta relativa all’aliquota deliberata dal singolo Comune per il 2014 e poi sottrarre dal valore ottenuto le eventuali detrazioni. Sono molti i calcolatori online che permettono di conoscere l’entità dell’acconto Tasi introducendo i dati catastali, l’aliquota comunale e le eventuali detrazioni. E’ possibile stampare direttamente il bollettino F24 compilato.
La Tasi potrà essere pagata tramite modello F24 oppure bollettino postale; di contro la Tari (tassa sui rifiuti che va a sostituire la Tares) si andrà a pagare mediante Mav o Rid.
Una quota tra il 10 e il 30% graverà sugli inquilini
Tra le novità introdotte dalla Tasi c’è la compartecipazione al pagamento da parte degli inquilini che dovranno pagare con una quota che varia dal 10% al 30% (ad esempio a Roma il 20% e a Milano il 10%).
Tra le novità introdotte dalla Tasi c’è la compartecipazione al pagamento da parte degli inquilini che dovranno pagare con una quota che varia dal 10% al 30% (ad esempio a Roma il 20% e a Milano il 10%).