2008 dell’auto a rischio per mancati incentivi, euro forte e petrolio record
Il settore delle automobili sbanda sulle principali Piazze finanziarie di tutta Europa. Lo dimostra l’andamento del Dj Euro Stoxx Auto, che indietreggia del 2,96% a 355,8 punti. Segno meno per tutti i maggiori titoli del comparto automobilistico del Vecchio continente, che perdono nell’ordine dei tre punti percentuali, con Fiat in calo del 4,41%.
Una giornata nera per il mondo delle quattroruote nel Vecchio continente e soprattutto in Italia, dove è tutto pronto per dare il via alla trentaduesima edizione del Motor Show di Bologna. Ma andiamo per ordine. A trascinare al ribasso il comparto nel Belpaese è stata soprattutto la notizia che non verranno rinnovati gli incentivi alla rottamazione nel 2008. Situazione peggiorata dai dati diffusi dal centro studi promotor (Csp), presentati oggi nella consueta conferenza stampa che precede l’inizio della manifestazione automobilistica bolognese, aperta al pubblico da venerdì 7 dicembre. “A causa del mancato rinnovo degli incentivi – si legge nella nota del Csp – le immatricolazioni delle vetture scenderanno nel prossimo anno a 2.150.000 unità, riportando una flessione del 13% contro i 2.480.000 immatricolazioni stimate per il 2007”.
Secondo il Csp, oltre al venir meno del sostegno degli incentivi, la flessione delle vendite di autovetture nel 2008 sarà condizionata anche da uno scenario economico e del settore preoccupante. L’Isae ha già ridotto dall’1,8% all’1,4% la previsione di crescita dell’economia per il 2008, ma altre revisioni al ribasso potrebbero essere imminenti. Sulle prospettive dell’economia e del mercato dell’auto pendono vecchi e nuovi problemi, come il rapporto di cambio dell’euro con il dollaro. Non solo, ma anche la ricomparsa dello spettro dell’inflazione potrebbe aprire una nuova stagione di rincari del costo del denaro con ripercussioni negative sulla propensione delle famiglie a indebitarsi per acquistare automobili in un quadro in cui la fiducia verso i servizi finanziari è già scossa dalla crisi dei subprime.
Infine, un’altra spada di Damocle che pende sul mercato automobilistico rimane il prezzo del petrolio, una volta superata la soglia psicologica dei 100 dollari, potrebbe continuare a crescere. A rincarare la dose vi sono anche i continui aumenti dei premi di assicurazione, la cui crescita non sembra avere limiti, e produce, tra l’altro, l’effetto di elevare la soglia di accesso dei giovani alle quattro ruote e di abbassare quella di uscita degli anziani, con effetti di demotorizzazione.