VStoxx, l’indice della volatilità punta i minimi 2010

In genere quando si parla di volatilità gli investitori pensano automaticamente al Vix statunitense. I più avvezzi sanno tuttavia che anche in Europa vi sono degli indici che sintetizzano la volatilità attesa di alcuni indici azionari. Grazie a strumenti come VDax che fa riferimento al paniere tedesco, VSmi a quello svizzero e VStoxx che riflette le aspettative degli investitori sull’Eurostoxx 50, anche gli italiani possono trarre profitto dalle oscillazioni di queste interessanti asset class, alternativa di fatto ad azioni, obbligazioni, cambi e materie prime. Storicamente l’analisi degli indici affini è un’ utilissima chiave di lettura del mercato in genere, in termini direzionali e non. In termini di indicatore di sentiment, la relazione inversa rispetto al mercato azionario è palese: la forte correlazione negativa tra gli indici azionari e la relativa volatilità è evidenziata dalla regressione inversa non troppo lontana da -1. Tuttavia nelle fasi più movimentate di mercato tale indice permette di sfruttare, in senso contrarian, l’effetto leva grazie ad un aumento della regressione inversa. A movimenti negativi dell’indice sottostante del 10% si può dunque assistere ad aumenti della volatilità di oltre il 70%. Prendendo in considerazione nello specifico il VStoxx come indicatore del sentiment di mercato, si nota come da un punto di vista tecnico si stia assistendo ad una fase di contrazione della volatilità in seguito ad un recupero delle quotazioni azionarie. I valori hanno sono diretti nuovamente in area 20 punti: escludendo il minimo di 19,4188 punti del 16 aprile, in tutto il 2010 si è assistito ad rimbalzo della volatilità da tale area. Questa volta tuttavia il VStoxx potrebbe vedere le proprie quotazioni spingersi fino in area 17,60 punti, portando così a termine il pull back profondo della trendline ribassista ottenuta con i massimi decrescenti del 16 ottobre 2008 e del 27 aprile 2010. La trend in oggetto, violata al rialzo a fine maggio, ha già visto vissuto il primo test con il ritracciamento del 14 ottobre. In quest’ottica, con implicazioni conseguentemente negative per il mercato azionario, è possibile iniziare ad implementare una strategia rialzista in area 17,50/18 punti. Con lo stop sotto i minimi di 16,78 ereditati dal 20 dicembre 2007, i target individuati al rialzo sono inizialmente a 24,90 punti e successivamente a 30,60 punti.
Riccardo Designori