Unicredit, sotto 1,514 si aprono nuove possibilità ribassiste
Parte male la nuova ottava di Unicredit che con l’apertura in gap down viola al ribasso i minimi delle prime sedute 2011 a 1,514 euro fatti segnare lo scorso 7 gennaio. Le azioni del gruppo di Piazza Cordusio confermano così il generale indebolimento del quadro grafico di fondo con un orizzonte temporale di medio periodo. Tali indicazioni si possono ricavare sia dal grafico giornaliero che da quello a 30 minuti. Per quel che concerne il chart daily, allegato all’analisi, la debolezza è denotata dalla rottura avvenuta in occasione della seduta di venerdì del supporto statico a 1,538 segnato in occasione della giornata del 20 dicembre. Un’accelerazione verso i minimi del 30 novembre a 1,483 euro appare dunque la conseguenza più naturale. Tuttavia i corsi azionari dovrebbero accelerare ulteriormente al ribasso, con target in almeno in area 1,45 euro. Attualmente in tale zona si porterebbe a termine il pull back tecnico della trendline ribassista di medio periodo ottenuta unendo i top decrescenti del 28 ottobre, del 19 novembre e del 17 dicembre. La trend fu violata al rialzo in occasione della seduta del 3 dicembre. Ricordando come il titolo abbia disegnato a cavallo tra inizio luglio e inizio novembre un testa e spalle ribassista avente come target addirittura un ritorno a 1,36 euro, dal grafico a 30 minuti si scopre come le indicazioni ribassiste siano suffragate dal cedimento dei supporti mobili forniti dalla trendline ascendente disegnata unendo i minimi crescenti del 30 novembre e del 20 dicembre. Partendo dunque da tali considerazioni è dunque possibile implementare una strategia ribassista con short all’altezza di 1,513 euro. Posizionando lo stop in caso di nuovi allunghi oltre 1,56 euro, il primo target è individuato a 1,485 euro. Più ambiziosi i target successivi, con tappa intermedia a 1,45 e successiva a 1,365 euro.
Riccardo Designori