Unicredit, senza l’Ad venditori in agguato
Partenza negativa per Piazza Affari e partenza negativa anche per Unicredit. Il titolo del gruppo di Piazza Cordusio ha subito nel corso dell’ultima ottava un brusco contraccolpo dalla vicenda targata Profumo. Il rigetto dai 2 euro, unitamente alla incertezza che riguarda le prospettive, sono due catalizzatori estremamente negativi nell’immediato. Nel corso della flessione il titolo ha rotto al ribasso la trend line di lungo periodo, quella ottenuta unendo i minimi crescenti del 9 marzo 2009 a 0,5382 euro e del 7 giugno 2010 a 1,506 euro. Il rialzo di ieri ha in tal senso rappresentato il pull back della trend line. Altro elemento negativo è espresso dall’incrocio dall’alto verso il basso delle medie mobili a 14 e 55 sedute. A questo punto chi volesse sfruttare la debolezza per intraprendere una strategia ribassista potrebbe optare per una vendita allo scoperto in prossimità di 1,89 euro. Questa operatività richiede uno stop piuttosto largo, ossia a 2 euro, tuttavia permette senza dubbio di puntare inizialmente al test dei primi supporti di 1,8210 euro. Tuttavia questo primo target non è da considerare come quello finale: la violazione di 1,8210 euro genererebbe infatti un nuovo segnale short grazie alla rottura della neck line rappresentata dalla linea blu tratteggiata. Il testa e spalle che si avrebbe graficamente dovrebbe a quel punto mettere sotto pressione il titolo almeno fino a 1,57 euro, con estensione del ribasso fino ai fondamentali supporti di 1,50 euro.
Riccardo Designori