Unicredit, l’inizio di settimana certifica la debolezza del quadro grafico
Avvio di settimana all’insegna della debolezza per Unicredit. Il titolo dell’istituto di credito italiano paga la generale intonazione negativa del listino milanese lasciando sul terreno quasi 4 punti percentuali. Più che la perdita percentuale, a preoccupare da un punto di vista prettamente tecnico è la rottura dei supporti statici posti in prossimità dei 3,73 euro. Il livello menzionato, lasciato in eredità dalla serie di low intraday delle sedute dello scorso 24,27 e 28 febbraio, era già stato violato durante la seduta di venerdì, la chiusura di giornata a 3,756 euro tuttavia non aveva confermato la rottura. L’avvio della nuova settimana borsistica ha invece confermato la debolezza generale del quadro tecnico di Unicredit, facendo così propendere per un possibile ritracciamento dei consistenti rialzi incamerati dai minimi del 9 gennaio a 2,20 euro. Nelle ultime settimane infatti il titolo ha incrociato dall’alto verso il basso le medie mobili di breve/medio e lungo termine, mostrandosi incapace di ritestare i massimi di periodo toccati l’8 febbraio a 4,652 euro. Durante la lunga fase di trading range che ha caratterizzato le quotazioni di piazza Cordusio da febbraio in poi, le azioni di Unicredit avevano peraltro mostrato dei segnali di deterioramento grafico. Il riferimento in questo caso è alla rottura dei supporti dinamici di breve espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi del 30 gennaio e del 16 febbraio. La linea di tendenza in questione capitolò in occasione delle seduta del 22 febbraio. Partendo da questi presupposti, chi volesse provare a sfruttare la debolezza del titolo potrebbe valutare di posizionarsi in vendita a 3,685 euro. Con stop necessariamente largo e sopra i massimi della fase laterale a 4,20 euro, il primo target è individuato a 3,09 euro mentre il secondo è a 2,60 euro.
Riccardo Designori