Analisi operative Terna, sotto i 2,60 euro mette nel mirino i minimi del 2011

Terna, sotto i 2,60 euro mette nel mirino i minimi del 2011

24 Luglio 2012 10:07

E’ di circa un punto percentuale la flessione di Terna dopo la prima ora di contrattazioni. I titoli della società che controlla la rete elettrica italiana negli ultimi giorni ha pagato a caro prezzo le flessioni maturate del Ftse Mib. Il titolo lo scorso 29 giugno aveva sfruttato l’euforia dei mercati per oltrepassare di slancio le resistenze dinamiche espresse dalla trendline discendente tracciata con i massimi del 27 marzo e dell’11 giugno e incrociato simultaneamente dal basso verso l’alto le medie mobili. Anche grazie a questi elementi tecnici, l’azione proseguì il rimbalzo intrapreso dai minimi del 2012, registrati a 2,602 euro il 26 giugno, fino a giungere a toccare i massimi di periodo a 2,862 euro il 2 luglio. Questi due fattori rialzisti sembravano anticipare una nuova fase rialzista per il titolo, ormai inserito all’interno di una fase di ampia lateralità da diversi mesi e forte di un doppio minimo costruito a cavallo tra il 10 agosto 2011 e il 13 marzo 2012 e ancora da estendere al rialzo. Ora, dopo la recente discesa, le basi tecniche menzionate in precedenza appaiono invece appannate. A far andare in questa direzione vi è la constatazione che le quotazioni di Terna ieri si sono riportate sotto le vecchie resistenze dinamiche fornite dalla trendline discendente oltrepassata al rialzo il 29 giugno. In quest’ottica il segnale d’acquisto che era stato generato è venuto meno. Stessa cosa era accaduta il 20 luglio, quando a venire meno fu l’indicazione d’acquisto data dall’incrocio dal basso verso l’alto delle medie mobili di breve/medio e lungo termine: da venerdì scorso anche le medie sono state nuovamente incrociate sul daily chart, questa volta tuttavia in direzione ribassista. A questo punto l’azione rischia di scivolare nuovamente nella parte bassa del trading range che ne caratterizza il grafico da inizio agosto 2011. Il rettangolo in questione ha un solido livello di supporto di matrice statica tra i 2,36 e i 2,40 euro. Pur evidenziando come i volumi non siano aumentati negli ultimi giorni, elemento che rende meno pesante l’effetto della discesa maturata, l’intonazione borsistica di Terna appare deficitaria. Partendo da un simile presupposto, eventuali rimbalzi tecnici potrebbero essere sfruttati per implementare una strategia ribassista basata sulla vendita del titolo a 2,65 euro. Con stop posto a 2,74 euro, il primo target si avrebbe a 2,514 euro e il secondo a 2,43 euro.


Riccardo Designori