Telecom Italia, la scommessa long ha un rischio limitato
Avvio di contrattazioni in pesante ribasso per il Ftse Mib. La flessione del principale paniere della Borsa italiana impatta negativamente anche su Telecom Italia, con il titolo che al momento lascia sul terreno oltre un punto e mezzo percentuale. I ribassi odierni tuttavia potrebbero favorire l’implementazione di una strategia di matrice rialzista dal congruo risk/reward. Pur sottolineando come lo sviluppo di una strategia long nell’attuale fase di mercato potrebbe risultare pericolosa in quanto contrarian al trend odierno, alcuni elementi tecnici aprono a questa possibilità. Innanzitutto va segnalato come dallo scorso 18 settembre la pressione ribassista esercitata dai venditori abbia trovato un ostacolo nel transito in area 0,7950 euro dei supporti dinamici espressi dalla media mobile di breve. Nei giorni scorsi detta soglia è stata violata al ribasso solo a livello intraday mentre a fine giornata il titolo ha sempre archiviato le contrattazioni almeno sui valori di transito della media mobile. A questo fattore si somma il fatto che la flessione di ieri, con il minimo intraday toccato a 0,7825 euro, abbia di fatto permesso all’azione di portare a termine il pull back delle vecchie resistenze statiche poste a 0,7850 euro. Il prezzo indicato rappresenta il top dello scorso 2 luglio e fu violato al rialzo con decisione grazie alla progressione maturata il 7 settembre. Sempre ieri, il titolo ha inoltre visto le proprie quotazioni poggiarsi, e ripartire prontamente al rialzo, sui supporti dinamici espressi dalla trendline ascendente tracciata con i minimi del 23 e del 30 agosto. A questi elementi si somma infine la constatazione che a 0,7817 euro vi è il passaggio del 50% del ritracciamento di Fibonacci calcolato sull’ultimo movimento ascendente del titolo, quello che ha caratterizzato i corsi dai minimi dello scorso 23 agosto a 0,7065 euro ai massimi di periodo del 12 settembre a 0,857 euro. Partendo da questi presupposti, eventuali strategie rialziste possono essere implementate con acquisti a 0,7890. Con stop inderogabile posto a 0,78 euro, il primo target si avrebbe a 0,8115 euro mentre il secondo, più interessante, si avrebbe a 0,85 euro.
Riccardo Designori