Analisi operative Stm, la correzione in atto potrebbe favorire un ingresso long

Stm, la correzione in atto potrebbe favorire un ingresso long

25 Gennaio 2011 10:14

Buy on rumors, sell on news. La regola borsistica trova conferma anche questa mattina con Stm: le azioni del produttore di chip viene venduta infatti a piene mani dagli investitori dopo la pubblicazione avvenuta nella notte dei dati trimestrali relative all’ultimo quarto del 2010. Questo nonostante i dati siano risultati migliori delle attese degli analisti. I tre mesi conclusivi dell’esercizio chiuso al 31 dicembre hanno visto il gruppo guidato dall’Ad Carlo Bozotti archiviare il periodo con un utile netto di 219 milioni di dollari, 0,24 dollari per azione, rispetto a una perdita di 70 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Questo nonostante il peso sul conto economico di maggiori perdite in strumenti finanziari. Senza le partite straordinarie l’utile per azione è stato di 0,27 dollari nel trimestre, superiore alle stime degli analisti fissate a 0,24 dollari per azione. Dal punto di vista dei ricavi il gruppo a raggiunto la soglia dei 2,83 miliardi di dollari dai 2,77 miliardi attesi dagli economisti. Per quel che concerne il 2011, le prime indicazioni date al mercato da parte della società vedono i ricavi del primo quarto in calo del 7-12% rispetto all’ultimo trimestre 2010, bilanciati tuttavia da una migliore redditività (al 39%) in grado di non avere impatti negativi sul gross profit visto a circa 1 miliardo di dollari. A sorprendere invece il piano investimenti previsto per l’esercizio iniziato il primo di gennaio: nei 12 mesi, grazie alle attese di una forte domanda, il gruppo impegnerà tra l’1 e l’1,5 miliardi di dollari dai 900 milioni di dollari indicati in precedenza. Se queste sono indicazioni di carattere fondamentale, dal punto di vista tecnico i cali degli ultimi giorni hanno portato le azioni a violare al ribasso la trendline rialzista di breve costruita con i minimi crescenti del  30 dicembre e 10 gennaio. Una prima indicazione negativa era stata fornita peraltro in occasione della seduta del 19 gennaio, giorno in cui gli investitori lasciarono in eredità un classico pattern ribassista chiamato engulfing bearish. Violati i minimi di periodo di 8,37 euro nelle prime battute di questa seduta ed incrociata la media mobile a 14 periodi dall’alto verso il basso, le prese di beneficio dopo il rally intrapreso dai minimi dell’8 ottobre dovrebbe dunque continuare ancora. In particolar modo un primo test sulla tenuta più generalizzata dell’up trend è rappresentato dall’incontro con la trendline ascendente di lungo periodo che ne ha caratterizzato l’andamento borsistico nel corso del 2010. Nella fattispecie la trend in oggetto, tracciata con i minimi crescenti del 25 maggio e dell’1 luglio, è stata dapprima violata al ribasso in occasione delle vendite che hanno caratterizzato il titolo nel mese di agosto per poi essere nuovamente incrociata dal basso verso l’alto lo scorso 6 dicembre. Attualmente la trend transita a 7,95 euro, area che per tutto l’ultimo mese di dicembre ha visto il titolo vivere una fase di congestione prima di allungare verso nuovi massimi nella prima parte di gennaio. Oltre a questi elementi vi è un’altra indicazione grafica che potrebbe far rimbalzare il titolo in prossimità della soglia psicologica degli 8 euro: a 8,085 euro troviamo infatti il top intraday del 2010 fatti segnare in  occasione del 21 aprile. Quel giorno le azioni chiusero la seduta a 7,91 euro. Partendo da questi presupposti è dunque possibile sfruttare l’attuale debolezza per implementare una strategia rialzista a 7,95 euro. Tali acquisti hanno stop a 7,48 euro mentre il primo target è posizionato a 9,235 euro e il secondo a 9,35.


Riccardo Designori