Stm, la chiusura di ieri getta le basi della riscossa
Dopo il trittico di sedute rialziste che hanno caratterizzato l’andamento borsistico di Stm da venerdì 3 agosto in poi, l’azione della società italo-francese questa mattina flettono in linea con la tendenza generale di Piazza Affari. La discesa in atto al momento non sembra gravare in particolar modo sulle prospettive grafiche del titolo. Negli ultimi giorni, anche se la tendenza è iniziata dai minimi di periodo toccati lo scorso 24 luglio a 3,668 euro, l’azione ha infatti generato diversi segnali d’acquisto di medio termine. Il riferimento più evidentente è alla violazione delle resistenze statiche di area 3,64 euro avvenuto grazie all’accelerazione di ieri. Con la progressione il titolo ha infatti completato un interessante doppio minimo in costruzione dallo scorso 26 aprile. La chiusura della seduta oltre il livello resistenziale menzionato ha inoltre permesso all’azione di uscire dal trading range all’interno del quale scambiava da diversi mesi. Le due indicazioni congiunte sembrano segnalare un’inversione di tendenza rispetto alla discesa di Borsa patita da Stm dai massimi del 2012, registrati a 6,46 euro il 23 marzo scorso. Ad aumentare questa visione vi è anche la constatazione che il titolo ha incrociato positivamente dal basso verso l’alto sul daily chart le medie mobili di breve/medio e lungo termine, elemento tecnico che ha sostenuto i corsi del titolo in occasione delle flessioni maturate il 2 agosto e nelle prime fasi di scambio del 3 agosto. Infine si evidenzia come la forza del movimento ascendente in atto abbia consentito all’azione già il 27 luglio scorso di accelerare e violare al rialzo le resistenze dinamiche espresse dalla trendline discendente disegnata con i massimi del 21 giugno e del 5 luglio. Partendo dagli elementi grafici evidenziati dall’analisi, eventuali discese del titolo possono essere sfruttate per valutare l’implementazione di strategie long di medio periodo basate su acquisti a 4,60 euro. Con stop che scatterebbe al cedimento dei 4,20 euro, il primo target si avrebbe a 5,07 euro mentre il secondo, ottenuto estendendo al rialzo l’ampiezza del doppio minimo dal punto di rottura delle resistenze statiche poste a 6,64 euro, si avrebbe a 5,658 euro.
Riccardo Designori