Analisi operative S&P 500, il canale continua a guidare il rialzo

S&P 500, il canale continua a guidare il rialzo

22 Dicembre 2010 12:47

Ha aggiornato nuovamente i massimi del 2010 l’S&P 500. Il paniere Usa si mantiene all’interno di un canale ascendente che ne guida le quotazioni dallo scorso 31 agosto. La trendline inferiore del canale è stata ottenuta dall’unione dei minimi del 31 agosto e del 30 novembre mentre quella superiore è stata tracciata con i massimi crescenti dell’8 settembre, del 4 ottobre e del 3 novembre. I recenti rialzi che hanno portato al superamento delle resistenze di area 1.227 punti, vecchi top annuali dell’indice toccati lo scorso 5 novembre, non hanno mai trovato la forza per registrare un deciso movimento ascendente. La spiegazione va ricercata in una duplice direzione: da un lato l’indice si è portato sopra la soglia dei 1.250 punti da molti indicata come target rialzista, dall’alto il testa e spalle disegnato a cavallo tra maggio e fine settembre al momento è stato completamente esteso. Senza contare che il range compreso tra 1.260/1.270 è contraddistinto da numerosi vecchi supporti e resistenze provenienti dal 2008. A titolo esemplificativo tale livello aveva svolto un ruolo di supporto in occasione dei ribassi del 17 marzo 2008 e di resistenza il 22 settembre dello stesso anno. Certamente le indicazioni sono allo stato attuale positive, dato che le medie mobili a 14, 55 e 200 periodi rimangono incrociate dal basso verso l’alto, tuttavia vi sono alcuni elementi che invitano alla cautela nell’assunzione di nuove posizioni long. L’S&P 500 ha infatti l’Rsi che segna un valore di 70,81, ossia nelle vicinanze del 75 che indica un valore di ipercomprato. Senza contare che dopo la window dressing di fine anno i mercati azionari potrebbero decidere di portare a casa parte dei rialzi accumulati nell’ultima parte del 2010. Ecco dunque che una prossima correzione vedrebbe l’indice spingersi quantomeno nuovamente in prossimità della soglia psicologica dei 1.200 punti. I target ribassisti successivi sono invece individuati a 1.175 punti e in area 1.130. A livello operativo, pur segnalando i rischi di nuovi allunghi fino alla barriera dei 1.300 punti, è possibile iniziare a costruire una strategia ribassista in prossimità di 1.260/1.265 punti. In questo caso lo stop si avrebbe a 1.305 punti, ossia sopra i top del 2 settembre 2008. I target sono invece quelli indicati in precedenza.


Riccardo Designori