Piazza Affari debole dopo gli indici Pmi, focus su Snap e Stm

Partenza sottotono per le principali Borse europee, dopo i recenti guadagni. Gli investitori si muovono cauti dopo l’uscita degli indici Pmi su manifattura e servizi che hanno mostrato ancora la debolezza di entrambi i settori. Per quanto riguarda l’Italia, il Parlamento è ancora impegnato ad approvare le risoluzioni sul Def presentato dal governo. A livello societario, intanto, proseguiranno le riunioni delle assemblee per l’approvazione dei bilanci 2018.
Ftse Mib: prende fiato prima di puntare ai 22.000 punti
Oggi il Ftse Mib ha avviato la seduta in ribasso dello 0,3% sopra i 21.900 punti, dopo aver toccato ieri i massimi da luglio 2018. Tuttavia, il quadro grafico dell’indice italiano rimane ancora positivo e i livelli da monitorare rimangono sempre gli stessi. Dal punto di vista grafico, il superamento dei 22.000 punti il Ftse Mib potrebbe mettere nel mirino il successivo target in area 22.200 e poi addirittura a 22.500 punti. Un forte segnale di debolezza si avrebbe invece con la rottura dei 21.483 punti, con i primi supporti che si collocano a 21.122 e 21.000 punti.
Snap: in attesa di spunti per l’assalto dei 13 dollari
Chiusura in lieve rialzo dello 0,5% a 11,75 dollari per Snap che da qualche seduta fatica a prendere una direzione precisa. Il quadro grafico della società Usa rimane comunque positivo visto che lo scorso 14 marzo il titolo ha dato una grande prova di forza riuscendo a rompere il livello statico importante collocato a 10,51 dollari. In tale scenario, con il superamento della resistenza di breve a 12,63 dollari, i successivi target sono a 13 e 14,47 dollari. Al ribasso invece sarà importante la tenuta del supporto a 10,51 dollari e della trend line rialzista di medio periodo costruita sui minimi di dicembre 2018 e gennaio 2019.
STM: alle prese con una resistenza statica importante
Prese di profitto oggi su STM che cede circa l’1% a 16,3 euro, reduce di una seduta in cui ha guadagnato l’1,6%. Scenario tecnico positivo del titolo che dal minimo del 28 marzo a 12,715 euro ha recuperato oltre il 30% riuscendo a rompere l’importante livello statico collocato a 15 euro. Ora i corsi si trovano a fronteggiare la resistenza statica a 16,805 euro, che coincide con il ritracciamento di Fibonacci del 50% di tutto il down trend avviato a giugno 2018. La rottura con forza di tale livello, solo scalfito nella seduta di ieri, aprirebbe la strada verso le prossime resistenze posizionate a 18,26 e 20 euro. Per Un primo segnale ribassista bisognerà attendere la rottura dei 15 euro con i successivi supporti che si collocano a 13,41 e 12,74 euro.