Analisi operative Piazza Affari: avvio poco mosso del Ftse Mib su continue tensioni, focus su Facebook e Generali

Piazza Affari: avvio poco mosso del Ftse Mib su continue tensioni, focus su Facebook e Generali

14 Giugno 2019 10:19

Avvio poco mosso per Piazza Affari e le Borse europee, in un contesto che rimane dominato dalle tensioni. Cresce infatti l’attesa per il G20 in Giappone del 28 e 29 giugno, occasione in cui il presidente americano Donald Trump intende incontrare il suo omologo cinese Xi Jinping per riprendere a negoziare un accordo commerciale. A questo si aggiungono tensioni geopolitiche dopo l’attacco a due petroliere vicino allo stretto di Hormuz. Focus anche sulla Fed che il 19 giugno potrebbe fare chiarezza circa l’effettiva possibilità di un futuro taglio dei tassi.

Guardando all’Italia, rimane incerta la questione del debito. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha presentato un piano che ridurrebbe il deficit strutturale di 8-10 miliardi, con l’obiettivo di stoppare una procedura d’infrazione che renderebbe impossibile la costruzione della manovra d’autunno. Non sembra dello stesso avviso il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, secondo cui “servono aggiustamenti considerevoli” sui conti.

Ftse Mib: prossimo ostacolo 20.700 punti 

Apertura in territorio negativo per il Ftse Mib che segna un ribasso dello 0,3% tornando sotto i 20.600 punti, dopo aver chiuso la seduta di ieri con un +0,8%, grazie alle banche che hanno festeggiato il calo dello spread a 261 punti base, favorito dal buon esito dell’asta Btp. L’indice italiano è riuscito a superare il ritracciamento di Fibonacci del 38,2% a 20.471 punti di tutto l’uptrend avviato a dicembre 2018.

Il prossimo obiettivo di breve sono i 20.700 punti. Con il break di tale livello, il Ftse Mib avrebbe tutte le carte in regola per spingersi fino ai 21.000 punti. Al ribasso invece, fondamentale sarà la tenuta della fascia di prezzo compresa tra 20.236 punti e la media mobile 200 periodi. La rottura di tale area darebbe un segnale di debolezza con ribassi verso 20.000 e 19.500 punti.

Facebook: in rotta verso 188 dollari

Facebook ha archiviato la seduta di ieri in rialzo dell’1,4% a 177,47 dollari. Dopo aver fallito il break dei 200 dollari lo scorso aprile, il titolo ha iniziato a scendere fino a rompere il supporto statico dei 170,79 dollari e ripiombare sulla media mobile 200 periodi. Dal 4 di giugno è iniziato poi un graduale recupero di circa il 10% che riportato Facebook sopra quota 177 dollari. Da notare che il forte ipercomprato su RSI delle ultime sedute di aprile indica che le pressioni rialziste potrebbero non essere del tutto finite.

In tale scenario, al rialzo, con il superamento dei 188 dollari, il titolo potrebbe mettere nel mirino i successivi target a 200 e 218 dollari. Al ribasso, invece, importante sarà la tenuta del supporto statico collocato a 160 dollari. Questo è il livello che se infranto confermerebbe il sentiment avverso, con ribassi marcati verso 150 dollari a chiudere il gap up lasciato aperto il 31 gennaio.

 

Generali: in bilico sul supporto a 16 euro

Assicurazioni Generali avvia gli scambi poco mossa sopra i 16 euro, dopo aver chiuso la seduta di ieri in rialzo dello 0,4%. Il forte gap down, dovuto allo stacco dividendo relativo all’esercizio 2019 di 0,9 euro per azione avvenuto il 20 maggio scorso, ha provocato la rottura della trend line rialzista di medio periodo costruita sui minimi di dicembre 2018 e febbraio 2019. La discesa è proseguita fino a ridosso del supporto statico collocato a 15,50 euro e, dopo aver fallito il break, il titolo è rimbalzato fino sopra quota 16 euro. Movimento accompagnato però da bassi volumi.

Sotto il profilo tecnico, al ribasso, con il break dei 16 euro possibile discesa verso la fascia di supporto importante rappresentata dal livello statico dei 15,50 euro e la media mobile 200 periodi. Se infranta, darebbe un segnale molto debole con discesa graduale verso area 14 euro. Invece, per un primo segnale rialzista si dovrà attendere il superamento dei 16,55 euro, con target 16,8 e 17 euro.