Oro a un passo dai record assoluti. Cosa sostiene il rialzo e i livelli da osservare
Oggi è proseguito il rialzo dell’oro, giunto in prossimità del massimo storico toccato lo scorso dicembre. Vediamo insieme i livelli tecnici da monitorare e i driver che sostengono le quotazioni della commodity.
Il punto tecnico sull’oro
Dal punto di vista grafico, il future sull’oro ha un’impostazione rialzista nel medio e breve periodo. Il rimbalzo del metallo prezioso avviato agli inizi di ottobre dello scorso anno è culminato il 4 dicembre sul massimo storico a 2.146 dollari l’oncia. Da qui sono scattate le prese di beneficio e poi una sorta di fase laterale che ha imprigionato l’oro in un trading range tra il supporto statico a 1.983 dollari e la resistenza a 2.080 dollari. Ieri, 4 marzo, il metallo prezioso ha effettuato il breakout della parte alta del canale laterale a 2.080 dollari e portandosi oggi fino a 2.141 dollari con uno spike intraday.
In tale scenario, la prossima resistenza coincide con i massimi storici a 2.146 dollari e poi target a salire. Al ribasso, invece, il primo supporto si trova a 2.080 dollari che, se infranto, potrebbe aprire a ulteriori discese verso 2.055 e 2.013 dollari.
Ma cosa sta trainando il rialzo dell’oro? “Continuano a latitare gli acquisti tramite ETF, implicando che la forza attuale sia riconducibile agli acquisti delle banche centrali e di oro fisico in forma non finanziaria (lingotti/monete)” affermano gli analisti di MPS Capital Services.
La view sui metalli preziosi di Delle Donne (Global X)
“Il rally in corso dell’oro, e anche dell’argento, appare almeno in parte controintuitivo. Da una parte, i dati della scorsa settimana hanno mostrato una debolezza dell’attività manifatturiera USA e richieste di disoccupazione più alte del previsto, che hanno rafforzato le prospettive di una Fed dovish; come noto, la prospettiva di una riduzione dei costi di finanziamento dovrebbe rendere più interessanti gli asset non remunerativi come l’oro e l’argento. D’altra parte, l’outlook in questo senso è cambiato rapidamente, con le aspettative del mercato per i tagli dei tassi scese da 91 a 85 punti base per quest’anno, mentre la probabilità stimata dal mercato di un primo taglio a giugno è passata dal 68% di venerdì scorso al 60% di oggi.
Di conseguenza, la tempistica di questo rally – in un momento di crescente incertezza sul futuro percorso dei tassi e di rafforzamento del dollaro – suggerisce che questo sia guidato da fattori diversi dalle sole aspettative sui tassi di interesse. Se si dimostrerà persistente, questo trend del metallo prezioso potrebbe segnalare un cambiamento degli investitori verso un sentiment risk-off, poiché coincide anche con un calo del rendimento del Tesoro a 10 anni dalla fine del mese scorso.
Con la fine del Bank Term Funding Program (BTFP) della Fed l’11 marzo, che potrebbe mettere a dura prova il settore bancario statunitense, unitamente all’esaurimento della linea di reverse repo overnight della Fed, i mercati potrebbero essersi concentrati sempre di più sulla stabilità finanziaria degli Stati Uniti, stimolando una fuga verso la sicurezza. Allo stesso tempo, i rischi geopolitici rimangono elevati e il crescente pericolo di conflitti diretti nel Mar Rosso e in Russia potrebbe aver contribuito a questa flight-to-safety” commenta Morgane Delle Donne, Head of Investment Strategy Europa di Global X.