Nikkei 225, dal disastro spunta un’idea long
Indubbiamente la tragedia scatenata dal devastante terremoto avvenuto venerdì scorso avrà pesantissime conseguenze sotto il profilo economico per il Giappone. Prima di avere un quadro preciso dello scenario reale, i mercati finanziari hanno, come spesso accade, anticipato il tutto facendo chiudere la prima seduta di contrattazioni di questa ottava con un calo di oltre 6 punti percentuali. La pesante flessione è la naturale conseguenza dei timori legati al futuro del Sol Levante, stretto da un lato da un elevatissimo livello di indebitamento statale e dall’altro dallo stop produttivo che la distruzione di industrie e infrastrutture provocherà. All’interno di questo scenario, certamente non positivo per il futuro, è tuttavia possibile implementare una strategia long di carattere speculativo. I minimi fatti segnare nel corso della seduta di oggi si sono infatti appoggiati sui supporti dinamici offerti dalla trendline ascendente di lungo periodo ottenuta con i minimi crescenti del 10 marzo 2009 e del 25 agosto 2010. La consistenza dei supporti dinamici di area 9.580 punti è avvalorata anche dalla concomitanza del transito di un’altra trendline, in questo caso di medio periodo e di tipo ribassista: si tratta di quella ottenuta con i massimi decrescenti del 14 luglio e del 7 ottobre 2010. Una volta violate le resistenze di detta trend, il paniere nipponico ha intrapreso il rally che da novembre ha portato ai top di 10.891 punti toccati lo scorso 17 febbraio. Partendo da questi presupposti, pur rimanendo consapevoli che si tratta di una strategia rischiosa date le incertezze economiche che hanno sconvolto il Giappone, è possibile entrare long a 9.600 punti. Lo stop scatterebbe con nuove flessioni in grado di spingere il paniere sotto la soglia dei 9.300 punti. I target invece sono individuati dapprima a 10.000 punti e successivamente a 10.450 punti, livello ove oltre alla chiusura del gap ribassista aperto con la flessione odierna si assisterebbe al pull back della trendline ascendente di breve tracciata con i minimi del 30 novembre e del 31 gennaio e violata venerdì scorso.
Riccardo Designori