Nasdaq100 e Oro

Nasdaq 100
Sui sentori di un prossimo aumento dei tassi di 50 punti base (e non di 25) da parte della Fed, il bond decennale americano continua il suo rally, mentre, al contrario, l’indice Nasdaq 100 dai massimi di fine dicembre a quota 16.650 punti ha perso il 13%, mentre da inizio anno la perdita è stata del 10% e si trova ora a 14.400 punti sui minimi di settembre 2021. I maggiori ribassi hanno coinvolto le società tecnologiche, che hanno maggiormente beneficiato di anni di tassi bassi. La situazione tecnica dell’indice è in via di indebolimento e ne sono la dimostrazione il superamento ribassista della trend line crescente costruita da maggio 2020 e con la candela di venerdì, è stata violata anche la media mobile a 200 periodi su grafico giornaliero. Il Nasdaq 100 si trova ora nei pressi di un importante supporto in area 14.500 punti che può fermare o rallentare ulteriori ribassi. In caso di ulteriori prese di beneficio i prossimi supporti tecnici sono prima in area psicologica di 14.000 punti e 13.800 poi. Al contrario in caso di un rimbalzo dei prezzi, sarà fondamentale un ritorno prima sopra 15.000 punti e poi avremo dei segnali di cambiamento del trend ribassista ora in atto, solo dopo un eventuale superamento dei 15.500 punti.
Oro
L’oro nel corso della scorsa settimana ha provato a ritornare sopra i 1830 dollari/oncia, inizialmente c’è anche riuscito ma poi ha subito ritracciato al ribasso. Ora dovrà essere confermato il breakout per convalidare il segnale di forza. Sulla scia di questo movimento rialzista il metallo giallo può infatti iniziare un’ampia fase rialzista che può condurre l’oro verso i prossimi livelli di resistenza di resistenza si trovano in area 1870 con target più ambizioso a quota 1910 dollari. L’oro si trova da giugno dello scorso anno intrappolato tra i livelli 1700 e 1830 dollari l’oncia e prima o poi da una parte o dall’altra dovrà prendere una direzionalità che manca da tempo. In caso di rifiuto dei prezzi e di prosecuzione della lateralità, i prossimi supporti per la materia prima rimangono 1770 e poi 1720 dollari, aree di prezzo che sono state molto lavorate dagli operatori nel corso dell’ultimo anno. In ultima, gli indicatori di tendenza sono allineati in posizione Long e gli oscillatori di forza relativa si stanno rilanciando verso le rispettive aree di ipercomprato.