Mediobanca, verso un nuovo allungo ribassista
Il rimbalzo intrapreso dai minimi del 30 novembre aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a molti titoli del settore finanziario, caratterizzati da un quadro grafico più delicato di molte altre società quotate. Anche Mediobanca aveva intrapreso la strada del ritracciamento del movimento ribassista che aveva caratterizzato le sedute tra l’11 e il 30 novembre. Nel lasso di tempo in questione le azioni passarono da un massimo di 7,745 euro ad un minimo di 6,30 euro: il calo fu dunque di quasi il 19%. Ad arginare le voglie short degli investitori contribuì la trendline ribassista di lungo periodo ottenuta con i massimi decrescenti dell’8 gennaio, del 15 aprile e del 6 agosto. Fu proprio la definitiva violazione rialzista di detta trend, avvenuta lo scorso 5 ottobre, a dare il via agli acquisti delle settimane successive. Inquadrato il movimento generale dell’azione sul grafico daily, osservando il chart mensile si notano degli elementi che fanno propendere l’ago della bilancia per un nuovo momento di debolezza del titolo nel futuro più immediato. I titoli infatti hanno lasciato in eredità con la candela di novembre un pattern, classificato a livello tecnico come engulfing bearsih, che tipicamente spinge gli investitori a vendere. Nel corso della prima metà di dicembre inoltre, le azioni hanno toccato un massimo a 7,035 euro che ha testato esattamente le resistenze mobili rappresentate dalla media mobile a 14 periodi. Riportando lo sguardo al grafico daily si nota inoltre come il rimbalzo abbia raggiunto con i top del 13 dicembre un livello di importanza strategica, ossia il 50% di Fibonacci calcolato sul movimento dell’11/30 novembre. Solitamente tale livello è un ottimo punto di riposizionamento rispetto al trend principale, specie se il minimo o massimo di periodo sono particolarmente importanti. Il fine è quantomeno quello di riportare le azioni in oggetto ad un nuovo test, in questo caso dei minimi di periodo. Partendo da queste assunzioni, e considerando che il titolo dell’istituto di Piazzetta Cuccia scambiano molto vicine alla soglia di supporto comprese tra 6,555 e 6,575 euro, è dunque possibile implementare una strategia ribassista avente come primo target un nuovo test dei supporti offerti dalla trendline decrescente di lungo periodo menzionata ad inizio analisi. La vendita allo scoperto di 6,675 euro, avente stop a 6,93 euro, ha dunque come primo target 6,25 euro e come secondo un target più ambizioso a 5,65 euro.
Riccardo Designori