Analisi operative Mediobanca, sotto 9,98 euro lo stop al long è brusco

Mediobanca, sotto 9,98 euro lo stop al long è brusco

15 Giugno 2011 10:39

La nuova ondata di vendite che sta interessando il comparto bancario in scia all’avvertimento di Moody’s su tre banche francesi e alle indiscrezioni del Financial Times sulla necessità di nuove iniezioni di capitale nelle banche della Grecia non risparmia nemmeno Mediobanca. I titoli dell’istituto di Piazzetta cCuccia sono in decisa pressione sui supporto statici di area 6,98 euro. Il livello fin dallo scorso dicembre si è sempre mostrato estremamente significativo sia positivamente che negativamente. Un esempio emblematico è rappresentato dall’andamento delle quotazioni in dicembre: nell’ultimo mese del 2010 i 6,99 euro toccati per la prima volta il 9 dicembre svolsero anche nei giorni successivi un concreto livello resistenziale di tipo statico. Solo con l’accelerazione del 12 gennaio Mediobanca si portò oltre le resistenze, completando un doppio minimo che poi permise gli allunghi fino ai top dell’8 febbraio a 8,07 euro. La soglia psicologica degli 8 euro, vero ostacolo alle velleità rialziste di Mediobanca da metà aprile 2010, nonostante il duplice test di febbraio e dell’11 aprile ha avuto la meglio sull’impulso rialzista degli acquirenti. Negli ultimi giorni il quadro tecnico ha subito un drastico deterioramento con la rottura della trendline ascendente di lungo periodo: ottenuta unendo i minimi crescenti dell’8 giugno e del 30 novembre 2010, è capitolata nel corso della seduta del 10 giugno scorso. Quella menzionata è la seconda violazione consecutiva di una trendline rialzista da parte dell’istituto di credito milanese. La prima rottura era avvenuta il 23 maggio quando a capitolare furono i supporti dinamici offerti dalla trend di breve tracciata con i minimi del 15 marzo e del 10 maggio. Chiusure sotto i 6,98 euro fornirebbe una nuova indicazione utile all’implementazione di una strategia short: si completerebbe infatti un doppio massimo in costruzione dallo scorso 13 gennaio. Partendo da questi presupposti è lecito posizionare i propri ordini di vendita a 7 euro. Con stop che scatterebbe in caso di nuove chiusure oltre i 7,20 euro, il primo target intermedio è a 6,50 euro mentre il secondo, ottenuto estendendo al ribasso il double top menzionato in precedenza, è posizionato a 5,89 euro.


Riccardo Designori