Geox, dopo i conti anche il titolo respira

Scatto d’orgoglio per Geox dopo la diramazione dei dati relativi all’ultimo quarto 2010 e all’intero esercizio chiuso lo scorso 31 dicembre avvenuta ieri sera a mercati chiusi. Gli investitori premiano così le buone notizie giunte dopo tre anni di risultati non particolarmente brillanti. L’ultima frazione del 2010 stata caratterizzata dalla forte performance dei canali retail e franchising, fattore che ha spinto il fatturato a chiudere l’anno a quota 850,1 milioni di euro. Nonostante il calo dell’1,7% rispetto al 2009 quando i ricavi si erano attestati a 865 milioni di euro, l’ultimo trimestre ha visto un progresso del 9% sullo stesso periodo di 12 mesi prima. Grazie a questa performance il gruppo bellunese ha potuto riportare un risultato netto di 58 milioni di euro dai 66,7 del 2009 e proporre agli azionisti un dividendo di 0,18 euro per azione. L’anno scorso fu retrocessa una cedola di 0,20 euro, tuttavia ai prezzi attuali il dividend yield è di oltre i 4%. I progressi odierni da un punto di vista tecnico hanno indubbiamente creato le condizioni adatta all’implementazione di una strategia long. A favorire questa visione la constatazione che il titolo sì è riportato sopra la trendline discendente di lungo periodo che ne caratterizza le quotazioni dai top di inizio marzo 2010. La trend in questione è stata ottenuta unendo i massimi decrescenti dell’8 marzo 2010 e quelli del 26 ottobre. Analizzando il grafico si vede come le azioni potrebbero incontrare delle difficoltà di breve nel superare le resistenze statiche di area 4,27 euro, livello ricavato osservando la lunga serie di top intraday lasciati in eredità dalle sedute di settembre e ottobre. Proprio l’eventuale ritracciamento che ne potrebbe scaturire potrebbe gettare le basi per entrare in acquisto sul pull back della trendline ribassista citata in precedenza. Le altre indicazioni grafiche sono infatti tutte di tipo rialzista: rientrano in questa categoria l’incrocio delle medie mobili di breve e di lungo periodo avvenuto nei giorni scorsi sul chart daily dal basso verso l’alto. Anche la violazione delle resistenze statiche rappresentate dal top di periodo a 4,0525 euro si inserisce in una visione rialzista, così come la constatazione che dai minimi di metà gennaio, quando il titolo scambiava in area 3,3625 euro, le azioni vedono le quotazioni sostenute della trendline ascendente costruita con i low dell’11 gennaio e del 22 febbraio. A livello operativo è dunque possibile entrare in acquisto nei prossimi giorni a 4,075 euro. Con stop in caso di ritorno sotto 3,85 euro, il primo target naturale è posizionato all’altezza delle coriacee resistenze statiche di area 4,45/4,50 euro. Solo chiusure sopra 4,52 euro invertirebbero il trend anche per il lungo periodo, permettendo di puntare al secondo target di 4,98 euro.
Riccardo Designori