Generali rimane long ma prende fiato
Il giudizio “buy” di Bank of America, da “neutral” precedente, non impedisce al titolo Generali di seguira la china discendente di Piazza Affari. Anzi il titolo, a metà mattina, fa peggio dell’indice Ftse Mib di quasi mezzo punto percentuale e perde l’1,4%. Un ribasso contenuto e preventivabile considerata la corsa del titolo dai minimi del 24 luglio scorso (+50 per cento circa) e la presenza stabile dell’oscillatore Rsi in area di ipercomprato dall’inizio del mese. Generali ha corso tanto ma lo ha fatto bene, sostenuto da volumi mediamente più elevati nelle sedute caratterizzate da candele bianche rispetto a quelle accompagnate da candele nere. Rimangono ancora da raggiungere i massimi dell’anno, segnati a marzo a 13,66 euro, distanti l’8,5% circa dalle quotazioni attuali. Proprio in corrispondenza di questi massimi si trova il target della rottura al rialzo di area 10,90/11 euro, soglia spartiacque riguadagnata da Generali a metà agosto. Un target, quello dei massimi annui, che potrebbe dover attendere il passaggio di una fase di consolidamento del titolo tra 12,13 e 12,90 euro prima di essere raggiunto. I rischi al ribasso sono al momento rappresentati dall’eventuale caduta di quota 12,13 euro, dove risale anche la media mobile a 14 giorni. Il quadro grafico darebbe in tal caso un segnale di debolezza nel breve periodo e le quotazioni potrebbero tornare verso 11,61 euro. Per seguire nel breve termine i movimenti del titolo un’operatività short potrebbe essere impostata su caduta di 12,50 euro con obiettivi ravvicinati a 12,29 e 12,13 euro. Lo stop loss potrebbe essere posizionato a 12,78 euro in chiusura di seduta. Per nuovi long di posizione si dovrebbe invece attendere o la conclusione della correzione o una nuova forte chiusura sopra 12,90 euro, massimi del 12 settembre.
Alessandro Piu
(17/09/2012)