Ftse Mib, sotto 20.410 punti riprende l’onda rossa
Partenza negativa questa mattina per gli indici del Vecchio Continente in scia alla decisione di Mood’ys di mettere sotto osservazione con implicazione il debito sovrano spagnolo. L’agenzia Usa ha evidenziato tra gli elementi di rischio, oltre all’ingente mole di debito che l’esecutivo iberico dovrà rifinanziare nei prossimi mesi, anche un’eventuale ricapitalizzazione del sistema bancario a carico delle tasche dei contribuenti. In questo contesto anche il principale listino di Piazza Affari arretra vista la forte presenza sul paniere italico di una grande quantità di strumenti legati ai titoli finanziari. Dopo aver portato a termine un corposo rimbalzo dai minimi dello scorso 30 novembre in prossimità dei 19.000 punti, il Ftse Mib sembra ora pronto a mettere a segno una nuova gamba ribassista. L’indice è arrivato a contatto con le resistenze mobili rappresentate dalle medie a 55 e 200 sedute, in transito rispettivamente a 20.723 e 20.828 punti. Vicino al secondo valore si hanno inoltre anche delle resistenze statiche ereditate dalle sedute comprese tre il 12 e il 19 novembre, così come si avrebbe il completamento del pull back sporco della trendline di lungo periodo violata al ribasso in occasione della seduta del 22 novembre. Tale trend è stata disegnata unendo i minimi crescenti del 25 maggio e del 25 agosto. Un ulteriore elemento che fa propendere per un’imminente nuva gamba ribassista è la constatazione che negli ultimi giorni il rimbalzo ha perso vigore, vedendo i minimi delle sedute tra il 9 e il 14 dicembre disegnare una trendline ascendente di breve la cui violazione genererebbe il segnale di vendite definitivo. Partendo da queste indicazioni ricavate dal grafico giornaliero è possibile spostare per un attimo lo sguardo sul chart a 30 minuti: gli scambi del 13/14 e 15 dicembre hanno lasciato in eredità un doppio massimo avente come neckline la linea tracciata con i minimi a 20.410 e 20.460 punti. Attualmente la trend transita a 20.505 punti, per cui il cedimento della soglia dei 20.500 punti farebbe scattare il primo segnale di vendita avente come target 20.200 punti. Spostando nuovamente questa indicazione sul grafico daily si nota come anche la trend di breve citata in precedenza verrebbe violata e quindi i venditori avrebbero il semaforo verde per portare a termine le loro strategie ribassiste. Da un punto di vista operativo l’operatività short proposta in base agli elementi analizzati in precedenza porta la vendita dell’indice al cedimento del supporto statico di 20.460, per evitare eventuali false rotture, stop a 20.790 punti e target diversificati a seconda dell’orizzonte temporale e delle ambizioni. Il primo obiettivo è in tal senso posizionato a 20.200 punti, target del doppio top tracciato sul grafico a 30 minuti, il secondo a 19.900 punti, area ove si hanno degli importanti supporti dati dalla vicinanza con la soglia psicologica dei 20.000 punti, e infine a 19.180 punti per chi invece mirasse ad un nuovo test dei minimi di periodo.
Riccardo Designori