FinecoBank affossata dalle indicazioni negative di JPMorgan. Ecco i livelli da monitorare
A Piazza Affari, occhi puntati su FinecoBank che da questa mattina si trova in fondo al paniere principale con al momento un rosso di oltre il 5% a quota 13,2 euro ad azione, il calo più marcato sul titolo dallo scorso settembre.
Le vendite di oggi arrivano in scia alla revisione di target price da parte degli analisti di JPMorgan che hanno si mantenuto la raccomandazione “neutral” sul titolo, ma hanno però abbassato il prezzo obiettivo da 14,5 a 13,4 euro (-3,83%).
Ma non solo, gli analisti hanno anche abbassato di circa il 9% le stime degli EPS per l’intero anno fiscale 2024 e 2025, con gli analisti si aspettano che il gruppo abbassi la guidance sul net interest income 2024. In tal senso, JPMorgan ha al tempo stesso messo l’istituto di credito italiano in “negative catalyst watch“ in vista dei risultati del quarto trimestre e dell’intero 2023 che, per il gruppo guidato da Foti, sono attesi proprio per settimana prossima (6 febbraio).
Fineco al test della media a 50
Le indicazioni fornite questa mattina dagli analisti di JPMorgan, insieme alla revisione sul target price hanno dunque innescato le prese di beneficio da parte degli investitori, e ciò ha compromesso in modo negativo l’andamento grafico del titolo.
In tal senso, con le vendite della seduta di oggi, Fineco ha rotto al ribasso, e con volumi in aumento, il livello di supporto di breve periodo a quota 13,6 euro, e ora si trova al test dell’altra area supportiva a quota 13,3 euro, un’area di prezzo poco distante dalla media mobile a 50 giorni (linea blu sul grafico). Per quanto riguarda i volumi di scambi, al momento su FinecoBank sono 10 volte superiori alla media a 20 giorni, con Bloomberg Intelligence che stima oltre 6 milioni di scambi a fine giornata.
Ecco che proprio un breakout deciso proprio dell’area supportiva a 13,1 e poi di quella in area psicologica a 13 euro, potrebbe portare ulteriore debolezza sul titolo che e a quel punto potrebbe mettere nel mirino il raggiungimento del successivo supporto nei pressi della media mobile a 200 giorni (linea arancione sul grafico), che transita a 12,5 euro.
Altri supporti statici che potrebbero sorreggere i prezzi in caso di breakout anche della media a 200 giorni sono l’area dei 12 euro e poi verso i minmi dello scorso ottobre a 10,5 euro, un prezzo ancora distante il 20% dai prezzi attuali.
Al contrario, come vediamo dal grafico daily (qui sopra), una tenuta del supporto dato dalla media a 50 giorni potrebbe favorire un rimbalzo tecnico per Fineco con target un eventuale ritorno sopra a 14 euro, un’area di prezzo che di recente ma anche nell’agosto scorso ha già respinto al ribasso i prezzi.
Con la recente debolezza è peggiorata la situazione anche dal punto dell’analisi algoritmica, con l’indicatore di direzione Parabolic Sar che ha virato in direzione short, mentre il più reattivo oscillatore di momentum Rsi si sta portando in ipervenduto.