Fiat, un rettangolo dalle prospettive rialziste
Brillante a Piazza Affari quest’oggi Fiat, le azioni del Lingotto provano a ripartire dopo il deciso movimento ribassista intrapreso dai top intraday a 7,66 euro dello scorso 26 luglio. La ripresa delle quotazioni troverebbe il favore di alcuni elementi tecnici, anche se per avere la conferma delle velleità long si dovrebbe attendere la chiusura sopra il massimo intraday di ieri a 4,262 euro. Tra gli spunti di analisi tecnica, quello che balza subito all’occhio è il transito a 4,10 euro dei supporti dinamici offerti dalla trendline discendente tracciata con i massimi decrescenti del 12 gennaio e del 22 aprile 2010. Fu proprio con la violazione di detta linea di tendenza, il 20 settembre dello scorso anno, che il gruppo piemontese avviò la progressione che permise dapprima il superamento delle resistenze statiche poste a 4,9775 euro e successivamente l’approdo sui massimi dal novembre 2007 a 8,18 euro il 17 gennaio 2011. L’importanza strategica del livello emerge anche dall’analisi del comportamento dell’azione una volta arrivata in prossimità dei 4,05 euro: le ultime tre sedute hanno sempre visto Fiat non riuscire ad allungare ulteriormente il passo al ribasso, anzi, il grafico a 30 minuti segnala la costruzione di un rettangolo avente come estremo inferiore i 4,045 euro e come estremo superiore i 4,258 euro. Altro elemento tecnico che incrementa il peso dell’attuale lateralità è dato dall’analisi di lungo periodo svolta con l’ausilio del ritracciamento di Fibonacci sul movimento ascendente intrapreso dai minimi del 24 febbraio 2009 a 1,4397 euro fino ai top menzionati in precedenza a 8,18 euro. Ora le azioni sono in prossimità del 61,8% di Fibonacci, transitante a 4,0145 euro. Le considerazioni svolte, unitamente al limitato stop che richiederebbe l’applicazione di una strategia long di medio termine che miri a trarre beneficio di un naturale ritracciamento dopo le corpose vendite delle ultime settimane, porta quindi a posizionare i propri ordini di acquisto a 4,122 euro. Con stop che posto a 3,85 euro, ossia sotto i minimi del 25 agosto 2010, il primo target è individuato a 4,50 euro mentre il secondo è a 5,42 euro.
Riccardo Designori