Fiat Industrial, l’impostazione grafica da segnali di debolezza
Segno meno già dai primi scambi della giornata per Fiat Industrial, con il titolo della galassia Agnelli che paga così la generale intonazione negativa che caratterizza la seduta odierna del Ftse Mib. La flessione tuttavia non sorprende eccessivamente dal punto prettamente tecnico. A spingere verso una visione ribassista sul titolo contribuisce fattivamente la seduta dello scorso 26 settembre. In quell’occasione l’azione ruppe al ribasso diversi supporti, sia dinamici che statici. Per quel che riguarda la prima categoria, il riferimento puntuale è alla violazione dei sostegni offerti dalla trendline ascendente di medio termine tracciata con i minimi crescenti del 13 e 18 luglio. In quell’occasione anche i supporti dinamici espressi sul daily chart dalle medie mobili di breve/medio e lungo periodo furono definitivamente incrociate negativamente dall’alto verso il basso. Nonostante l’indicazione rialzista data dal completamento dell’engulfing bullish composto con le candele del 28 settembre e 1 ottobre, la consistenza del nuovo ruolo resistenziale rappresentato dalle medie mobili menzionate sopra si è manifestata in tutta la sua evidenza nei giorni successivi. L’allungo del titolo il 2 ottobre oltre i massimi del giorno prima non sono infatti serviti per far allontanare il titolo dal valore di transito della media mobile esponenziale di lungo periodo, con l’azione che è stato peraltro incapace di spingersi oltre alla moving average di medio. Proprio il 2 ottobre, giorno in cui per il momento è stato toccato il massimo del mese a 8,03 euro, il titolo si è poggiato sul valore di transito della media mobile di medio, portando di fatto a termine il pull back della trendline ascendente di medio termine citata in precedenza nell’analisi. A livello di supporti statici vanno invece segnalate due rotture strategiche: la prima è quella del 26 settembre dei vecchi supporti di area 8,025 euro, livello che abbiamo visto ha rappresentato per il momento una soglia resistenziale capace di indirizzare negativamente le prospettive di Borsa del titolo negli ultimi giorni; la seconda, più significativa avendo un orizzonte temporale più esteso, è stata la rottura registrata il 28 settembre dei supporti statici posti a 7,765 euro. Il cedimento di detta soglia ha infatti portato al completamento di un doppio massimo in costruzione dal 27 luglio. In base agli elementi emersi nel corso dell’analisi, l’implementazione di una strategia ribassista su Fiat Industrial potrebbe essere considerata congrua in termini di rischio rendimento potenziale. La vendita del titolo a 7,74 euro avrebbe infatti primo target a 7,45 euro mentre il secondo si avrebbe a 7,065 euro. Lo stop scatterebbe in caso di un ritorno delle quotazioni oltre gli 8,20 euro.
Riccardo Designori