Euro/dollaro, in attesa della Bce l’analisi tecnica apre le porte allo short
Dopo aver segnato il massimo degli ultimi tre mesi ieri con il top intraday a 1,3861, l’euro/dollaro questa mattina si mantiene in prossimità di area 1,3790. La corsa delle ultime settimane ha permesso alla moneta unica del Vecchio Continente di recuperare con decisione gran parte del movimento ribassista generato dalle tensioni legate alla crisi del debito sovrano di alcuni Paesi dell’Eurozona in novembre. La giornata odierna vedrà gli investitori concentrati sulla decisione che prenderà la Bce circa i tassi di interesse. Se il livello dei saggi dovrebbe essere confermato ai minimi record dell’1%, molto più importanti saranno le indicazioni che si potranno trarre dalle parole di Trichet circa le prossime mosse per contenere eventuali pressioni inflazionistiche. In un contesto che vede infatti l’economia dell’Eurozona divisa in due, con la Germania che continua la sua marcia trionfale e gli altri paesi che invece accusano la loro debolezza strutturale, è da segnalare come negli ultimi due mesi l’inflazione sia stata sopra l’obiettivo di stabilità della Banca centrale europea pari al 2%. In gennaio le rilevazioni si sono attestate al 2,4%. Il fenomeno non è peraltro solo continentale: i prezzi mondiali dei generi alimentari sono saliti ancora a gennaio, con il Food Price Index della Fao che ha segnato un nuovo record raggiungendo un livello più alto di quello del 2008, quando l’aumento dei prezzi provocò rivolte in numerosi paesi. In questo contesto una retorica più rialzista della Bce, legata all’affermazione del proprio impegno per la difesa della stabilità dei prezzi piuttosto che alla volontà di preparare il mercato ad un’imminente stretta monetaria, potrebbe spingere con convinzione i corsi dell’euro. Da un punto di vista prettamente tecnico tuttavia l’analisi porta a considerare in modo favorevole l’apertura di una posizione ribassista in prossimità di 1,3810/1,3830. Nonostante la chiusura sopra le vecchie resistenze di 1,3790 avvenuta nel corso della prima seduta del mese, il cross è ormai prossimo al completamento del pull back profondo della trendline rialzista di medio periodo violata al ribasso in occasione della seduta del 26 novembre. La trend in questione è stata tracciata unendo i minimi crescenti del 7 giugno e del 10 settembre e già in un paio di occasioni, per la precisione il 6 e il 14 dicembre, ha svolto egregiamente il proprio ruolo di resistenza dinamica. Partendo da questo assioma, i target della strategia proposta vedono come primo obiettivo un nuovo test dei supporti statici di area 1,3595. Il secondo obiettivo è invece posizionato all’altezza di 1,3330, livello dove il cross troverebbe supporto nella trendline ribassista di breve violata al rialzo in occasione della seduta del 19 gennaio. Lo stop allo short proposto si avrebbe in caso di allunghi oltre 1,3940.
Riccardo Designori