Dollaro/yen su nuovi minimi annui e vicino a un supporto critico. Cosa dice il quadro tecnico?
Il dollaro oggi è particolarmente volatile dopo aver toccato il massimo di giornata a 142,546 yen, in scia ai dati sull’inflazione Usa che rafforzando le scommesse di un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed la prossima settimana. Dall’altro lato, lo yen giapponese ha ricevuto un’ulteriore spinta dalle parole del consigliere della Bank of Japan, Junko Nakagawa, che ha ribadito che ha ribadito l’intenzione della banca centrale di continuare ad alzare i tassi se l’economia e l’inflazione lo consentiranno.
Analizzando la situazione tecnica del grafico del cambio dollaro Usa/yen giapponese (USD/JPY), su un time frame giornaliero, vediamo che il cross valutario si è avvicinato al livello di supporto critico intorno ai 140,249, toccando nuovi minimi annui, grazie allo spike intraday e all’aumento del volume nella stessa zona. Questo livello sembra fungere come un’area di accumulazione significativa, con un potenziale rimbalzo nel breve termine. Tuttavia, la presenza di un trend discendente, accompagnato da volumi in crescita, suggerisce una debolezza di fondo che potrebbe innescare ulteriori ribassi, soprattutto se il supporto chiave dovesse essere infranto.
Analizzando le medie mobili, si evidenzia che la media mobile a 50 giorni (in giallo) ha incrociato verso il basso quella a 200 periodi (in arancione). Un tale evento, noto come “death cross“, è spesso interpretato come un segnale di continuazione della tendenza ribassista, rafforzando l’ipotesi di ulteriori cali nel breve termine. Inoltre, la media mobile a 200 giorni funge attualmente da resistenza dinamica. Finché il prezzo rimane al di sotto di questa media, il trend di fondo permane negativo. La mancata rottura di questa resistenza dinamica suggerisce che i venditori mantengono il controllo del mercato.
L’oscillatore RSI (indice di forza relativa) a 14 periodi si trova a 33, indicando una condizione di ipervenduto. Questo è spesso un segnale che una possibile inversione o rimbalzo potrebbe avvenire a breve, anche se tale rimbalzo potrebbe rimanere limitato dato il contesto generale di debolezza del trend. Anche l’indicatore MACD mostra un segnale ribassista con l’istogramma in territorio negativo, confermando l’attuale fase discendente. La linea MACD si trova sotto la linea del segnale, rafforzando l’ipotesi che la pressione ribassista potrebbe continuare nelle prossime sedute.
Per quanto riguarda il Volume Profile, si nota una concentrazione significativa di volumi nella fascia compresa tra 146 e 158. Questa zona rappresenta un livello chiave di interesse per gli operatori di mercato. L’aumento dei volumi in prossimità del supporto a 140,249 indica che molti investitori stanno prendendo posizione in questa area, potenzialmente anticipando un rimbalzo. Tuttavia, se il prezzo dovesse scendere al di sotto di questo livello accompagnato da un aumento dei volumi, ciò potrebbe segnalare una forte pressione ribassista e aprire la strada a ulteriori discese verso livelli inferiori. Inoltre, la diminuzione dei volumi durante i tentativi di rialzo suggerisce una mancanza di convinzione da parte degli acquirenti. Questo fattore, combinato con le indicazioni delle medie mobili, rafforza l’idea che il mercato sia ancora dominato dai venditori.
In tale scenario, il quadro tecnico suggerisce una pressione ribassista su USD/JPY, con la possibilità di ulteriori ribassi se il supporto a 140,249 non reggesse. Tuttavia, con l’RSI in ipervenduto, non è escluso un rimbalzo tecnico nel breve termine, che potrebbe portare il prezzo a testare nuovamente la resistenza a 143,687, un livello che in precedenza ha agito come supporto ma è stato recentemente infranto. Al di sopra, abbiamo ulteriori resistenze a 146,443 e 148,850.
Ultimo valore: 141,79.
Supporti: 140,249; 138,75.
Resistenze: 143,687; 146,443; 148,850.