Diasorin: una flag dal sapore ribassista
Quest’oggi ha aperto le contrattazioni in controtendenza rispetto al Ftse Mib Diasorin, con il titolo che avanza dello 0,28% a 28,15 euro. L’impostazione grafica di medio periodo del gruppo piemontese non appare tuttavia in miglioramento. Il rialzo fatto segnare dai corsi dei titoli dai minimi dello scorso 11 marzo ha infatti visto il grafico far emergere un pattern dal significato ribassista nell’analisi tecnica. Si tratta della flag delimitata inferiormente dalla trendline rialzista tracciata con i minimi crescenti dell’11 e del 25 marzo. Per gli analisti tecnici la bandiera è un pattern di continuazione rispetto al trend principale. Per Diasorin si tratta di una direzionalità ribassista, così come mostra la perdita di valore del titolo dai massimi dello scorso 27 dicembre. In quell’occasione il titolo fece registrare un top a 30,90 euro. Che la progressione dell’azione potesse essere arrivata a un punto di svolta dopo il rally messo a segno dai minimi del 25 luglio era già emerso nelle scorse settimane. Il riferimento specifico è alla flessione maturata i 4 febbraio che portò alla violazione dei supporti dinamici di medio espressi dalla trendline ascendente ottenuta con i minimi crescenti del 25 luglio e del 9 novembre 2012. La bontà del segnale di vendita generato con detta flessione è emerso in tutta la sua evidenza in occasione delle sedute dello scorso 4 e 5 marzo. In quell’occasione il titolo si poggiò, con i massimi intraday delle due sedute, esattamente sul transito della linea di tendenza, portando a termine il classico test del cambio di stato. Ulteriori indicazioni di vendita sono poi emerse nei giorni seguenti, dapprima con l’incrocio dall’alto verso il basso delle medie mobili di breve/medio e lungo periodo avvenuto l’8 marzo e successivamente con la chiusura sotto i supporti statici e psicologici di area 27 euro. Partendo da questi presupposti, la constatazione che il rimbalzo messo a segno dai minimi del 25 marzo ha già consentito al titolo di pullbackare i vecchi supporti statici di breve posti nell’intorno dei 28,70 euro, soglia diventata resistenziale e testata in occasione dei top dello scorso 5 e 8 aprile, favorisce dunque la possibilità di valutare l’implementazione di una strategia ribassista su Diasorin. Un’operatività simile potrebbe dunque essere strutturata con la vendita del titolo a 28,30 euro. Con stop che scatterebbe in caso di nuove progressioni dell’azione oltre i 29,55 euro, il primo target si avrebbe a 26 euro mentre il secondo a 23,35 euro.
Riccardo Designori