De Longhi, la pressione sui massimi storici sembra invitare a un nuovo allungo
Impostazione tecnica interessante per De Longhi, in scia alla promozione ricevuta quest’oggi da Mediobanca. L’istituto di Piazzetta Cuccia ha alzato il rating sul titolo dal precedente neutral a outperform e il target price a 10,5 euro da 9 euro per azione alla luce di un incremento delle stime dopo la pubblicazione dei dati sui ricavi preliminari 2011. Da un punto di vista prettamente tecnico, il movimento ascendente intrapreso dai minimi 29 dicembre ha riportato le quotazioni del titolo in corrispondenza di un’importante zona di resistenza statica rappresentata dai massimi assoluti di area 9,40 euro. L’azione è stata caratterizzata da un apprezzamento consistente da inizio anno ad oggi, con una performance positiva superiore al 40%. L’andamento positivo è confermato dalla presenza di una zona di supporto dinamico individuata dalla trendline rialzista che unisce i minimi del 29 dicembre con quelli dell’8 febbraio. Un segnale importante di carattere tecnico è stato dato dal titolo nella seduta del primo febbraio. In quell’occasione le quotazioni hanno avuto la forza di oltrepassare l’importante soglia di resistenza statica individuabile in area 7,65 euro. Indicazioni positive erano già giunte a inizio anno quando i prezzi, dopo essere stati respinti con forza dalla fascia di supporto statico in area 5,40 euro, hanno incrociato al rialzo le medie mobili a 14, 55 e 100 periodi. La violazione successiva della soglia di resistenza statica sopracitata ha fornito al titolo la possibilità di effettuare ulteriori spunti rialzisti grazie alla fuoriuscita dal trading range che ne caratterizzava le quotazioni da inizio agosto. L’ultimo ostacolo in questo senso è costituito dal livello situato in prossimità dei massimi assoluti registrati il 31 maggio scorso a 8,433 euro. In caso di eventuale break up del massimo storico, è possibile un ulteriore allungo nel breve termine. Alla luce delle considerazioni effettuate, eventuali strategie long implementate a 8,10 euro avrebbero primo target a 8,40 euro e successivamente, in caso di violazione dei massimi storici, a 9 euro. Lo stop scatterebbe a 7,85 euro.
Stefano Alberti