Banco Popolare, in vista un testa e spalle rovesciato dalla forte valenza rialzista?
Il comparto bancario è stato indubbiamente tra i più colpiti nel corso di questo 2011, affossato dalle tensioni sulla sostenibilità del debito sovrano europeo e dalle prospettive poco rosee della congiuntura economica globale. Il mix di questi due fattori ha portato a una corposa ricapitalizzazione da parte di molti istituti. A questa necessità non è sfuggito il Banco Popolare, inevitabilmente affossato in Borsa dagli investitori. Da inizio anno la flessione è stata di oltre 57 punti percentuali. Il peggio potrebbe tuttavia essere passato. Fatte salve le dovute precauzioni legate al generale clima di incertezza che aleggia sull’intero sistema bancario europeo, nelle ultime settimane i titoli dell’istituto di credito hanno mostrato in più occasioni dei segnali che potrebbero indicare una prossima inversione del trend ribassista dominante. I riferimenti agli elementi grafici menzionati verranno sviluppati nel corso dell’analisi. Partendo da un orizzonte temporale meno ravvicinato, va segnalato come il minimo storico registrato il 25 novembre a 0,794 euro abbia rappresentato alla perfezione il pull back profondo della trendline discendente ottenuta con i massimi del 18 febbraio e del 12 ottobre. La linea di questione citata fu violata al rialzo il 15 settembre. Dopo alcune sedute in prossimità dei minimi storici, il 30 novembre l’azione ha intrapreso con decisione la strada del rialzo. Il movimento è continuato fino al massimo di periodo toccato lo scorso 7 dicembre a 1,067 euro e ha consentito di generare una nuova indicazione long con l’accelerazione oltre le resistenze dinamiche espresse dalla trendline discendente tracciata con i top del 12 ottobre e del 14 novembre. Questo ulteriore segnale di acquisto è stato rafforzato dal fisiologico ritracciamento intrapreso dalle resistenze statiche presenti in area 1,06/1,08 euro: la discesa culminata con i minimi intraday del 12/13 e 14 dicembre ha infatti trovato un valido sostegno nei nuovi supporti dinamici forniti dalla linea di tendenza citata sopra . Di fatto anche in questo caso si è trattato di un pull back da manuale. In area 0,90 euro vi era inoltre un ulteriore livello di supporto, rappresentato dal passaggio del 61,8% del ritracciamento di Fibonacci calcolato sull’intero movimento ascendente compreso tra i minimi del 25 novembre e i top del 7 dicembre. Nelle ultime tre sedute sono infine giunte indicazioni positive anche dalle medie mobili, con quella a 14 periodi incrociata dal basso verso l’alto il 16 dicembre e quella a 55 periodi incrociata oggi. Ultima indicazione d’acquisto, forse la più forte in caso venisse confermata, giunge dalla constatazione che il recente comportamento in Borsa del Banco Popolare sta consentendo la costruzione di un testa e spalle rovesciato dallo scorso 31 ottobre. Fondamentale diventa la chiusura oltre le resistenze dinamiche fornite dalla neckline tracciata con i top del 14 novembre e del 7 dicembre. Sia ieri che oggi il livello ha tenuto, la pressione dei compratori sembra tuttavia in aumento. In questa direzione va l’analisi dei volumi. Partendo da tali considerazioni, eventuali ingressi in acquisto 1,025 euro, con stop sotto i 0,895 euro, consentono di mettere nel mirino dapprima il target intermedio posto a 1,12 euro e successivamente quello finale posto a 1,34 euro.
Riccardo Designori