Analisi operative Autostrada Torino-Milano, la tenuta dei supporti è un assist al long

Autostrada Torino-Milano, la tenuta dei supporti è un assist al long

12 Dicembre 2012 11:43

Seconda seduta consecutiva caratterizzata dal segno positivo per Autostrada Torino Milano, con il titolo che dopo le prime due ore di contrattazione avanza di circa 3 punti percentuali. La progressione di ieri ha permesso all’azione di far emergere dei segnali di miglioramento grafico che potrebbero consentire al titolo di invertire la tendenza ribassista delle ultime settimane. Il riferimento specifico è all’incrocio dal basso verso l’alto delle resistenze dinamiche fornite sul daily chart della medie medie mobili esponenziali di breve e medio periodo. Quella di lungo periodo non è stata incrociata al rialzo per il semplice fatto che la discesa intrapresa dai top dell’8 novembre a 7,98 euro e culminata con i minimi di periodo del 14 novembre a 6,915 euro non ne aveva portato alla violazione ribassista. Altri spunti grafici permettono di osservare il titolo con una visione rialzista. Lo scorso 3 dicembre Autostrada Torino-Milano riuscì a strappare al rialzo e violare le resistenze dinamiche espresse dalla trendline discendente tracciata con i top del 20 e 23 novembre. Il pull back di detta violazione è avvenuto in occasione dei minimi toccati a inizio dell’ottava in corso. L’indicazione long assume un valore più persuasivo se si osserva come proprio i recenti low di novembre, nello specifico quello del 28 novembre, abbiano trovato un ottimo sostegno nel transito in area 7,20 euro della trendline ascendente tracciata con i minimi crescenti del 16 maggio e del 4 giugno 2012. Attualmente la linea di tendenza indicata passa a 7,30 euro. Per ottenere la definitiva conferma della volontà di proseguire il rimbalzo intrapreso dai low di inizio ottava è ora essenziale che il titolo riesca a violare al rialzo le resistenze statiche di area 7,58 euro. Partendo da questi presupposti, chi volesse implementare una strategia rialzista sul titolo potrebbe valutare l’ingresso in acquisto a 7,295 euro. Con stop che scatterebbe al cedimento dei 6,90 euro, il primo obiettivo si avrebbe a 7,70 euro mentre il secondo a 7,91 euro.


Riccardo Designori