Atlantia, la finanziaria fa sbandare il titolo

Il pedaggio pagato alla Finanziaria 2011-2014…
Continua a Piazza Affari la discesa di Atlantia dopo che già ieri aveva visto le proprie quotazioni pagare pegno alla manovra finanziaria del Governo. La bozza definitiva della manovra 2011-2014 verrà discussa in Parlamento e dovrebbe interessare tutte le società aventi in portafoglio concessioni statali. Per quanto riguarda il gruppo controllato dalla famiglia Benetton il nodo è legato al tasso di ammortamento degli asset autostradali: ridotto dal 2% all’1%, avrebbe un impatto negativo sul fair value del gruppo anche a causa di un maggior prelievo fiscale che ne conseguirebbe. Con un tasso fissato all’1%, il periodo di validità fiscale degli ammortamenti passerebbe dagli attuali 30 anni a 100 anni, il doppio rispetto ai 50 anni inizialmente circolato come indiscrezione. Gli analisti del Credit Suisse a riguardo non hanno perso tempo nel ridurre il loro rating su Atlantia a underperform da outperform ed il target price a 17 euro dai precedenti 25 euro. Quantificando i possibili effetti negativi della norma, gli esperti elvetici hanno tagliato le stime Eps 2012-2013 del 17%.
..e i risvolti grafici sul titolo in Borsa
Da un punto di vista prettamente operativo, il movimento ribassista che ha caratterizzato le ultime 3 sedute e che sta caratterizzando quella odierna ha condotto alla generazione di alcuni segnali di vendita. In particolar modo il trend partito dai top intraday dello scorso 30 giugno, giorno in cui il titolo aveva portato a termine il pull back dei vecchi supporti statici violati al ribasso e posti in prossimità della soglia psicologica dei 14 euro, ha segnato il completamento della flag iniziata a costruire il 20 giugno. La rottura dei 14 euro a sua volta è stata la naturale conseguenza della fuoriuscita ribassista dalla trendline inferiore del triangolo costruito da metà febbraio in poi. Mentre la trendline superiore è stata ottenuta con i massimi decrescenti del 17 febbraio e dell’11 maggio, quella inferiore è stata disegnata con i minimi crescenti del 15 marzo e del 19 aprile. A questo punto le possibilità che, salvo momentanei e naturali ritracciamenti, il titolo si indirizzi verso il pull back profondo della trendline discendente di lungo periodo bypassata al rialzo lo scorso 7 ottobre. La sua violazione permise alle azioni di Atlantia di accelerare con decisione, arrivando a toccare l’11 febbraio i 16,2095 euro. In base alle considerazioni sviluppate nel corso dell’analisi ecco dunque che posizionando i propri ordini di vendita a 14 euro, con stop collocato a 14,90 euro, il primo target intermedio verrebbe fissato a 12,40 euro, ossia in prossimità dei supporti statici ereditati dai minimi del 25 maggio 2010. Il secondo target dell’operatività, in questo caso di medio periodo, è invece a 11 euro, livello di supporto ricavato dall’interpolazione dei valori di quotazione che ne hanno caratterizzato i corsi tra l’ottobre 2008 e l’aprile 2009.
Riccardo Designori