Atlantia, il rimbalzo odierno potrebbe essere utile per un veloce short
Brillante oggi in Borsa Atlantia che trae così giovamento dalla generale forza che contraddistingue l’evoluzione odierna dei listini azionari europei. Il movimento delle azioni della concessionaria autostradale appare tuttavia un movimento correttivo inserito in un trend ribassista piuttosto che una vera inversione di tendenza. Ad andare in questa direzione vi sono diversi elementi grafici. Il più evidente è dato dall’indicazione sell generata dal titolo con la violazione dello scorso 10 aprile della trendline ascendente di lungo periodo tracciata con i minimi crescenti del 23 settembre e del 25 novembre. Il segnale di vendita assume una valenza ancora maggiore se si considera che ha fatto seguito alla rottura di un’altra trendline rialzista avvenuta il 4 aprile. In questo caso la linea di tendenza in questione fa riferimento a quella di breve disegnata unendo i minimi del 19 gennaio e del 9 marzo. Il movimento discendente intrapreso dai massimi del 29 marzo a 12,83 euro ha inoltre portato le azioni a incrociare negativamente dall’alto verso il basso le medie mobili di breve/medio e lungo termine e a rompere i supporti statici espressi proprio dai precedenti minimi del 2012 fatti segnare il 19 gennaio a 12,17 euro. Il comportamento assunto dal titolo negli ultimi giorni sembra avvalorare le prospettive ribassiste evidenziate finora nell’analisi. I massimi intraday toccati il 12 e 13 aprile sono infatti da considerarsi dei classici esempi di pull back profondo, con le azioni che hanno portato a termine con questo movimento il tipico test del cambio di stato dei vecchi supporti dinamici espressi dalla trendline ascendente di lungo termine menzionata in precedenza. Un ulteriore elemento in potenza negativo per le sorti borsistiche di Atlantia è dato dalla chiusura dello scorso 13 aprile: in quell’occasione le azioni archiviarono la settimana borsistica sotto i precedenti minimi intraday registrati a 11,32 euro l’11 aprile. Partendo da questi presupposti è quindi lecito vagliare l’ipotesi di implementare una strategia ribassista sulla forza. In quest’ottica vendite a 11,65 euro avrebbero come primo target i 10,43 euro e come secondo i supporti statici posti in prossimità della soglia psicologica dei 10 euro. Lo stop invece si avrebbe con un ritorno delle quotazioni sopra i 12,15 euro. Chi volesse applicare una strategia più aggressiva potrebbe anticipare la vendita a 11,48 euro, lasciando tuttavia inalterati sia i target che lo stop.
Riccardo Designori