Apple, quadro grafico meno solido nel breve termine
La notizia della morte di Steve Jobs ha avuto risonanza mondiale. Non poteva essere altrimenti per il fondatore di Apple e inventore di alcune delle applicazioni tecnologiche che più hanno rivoluzionato il modo di concepire l’interattività negli ultimi anni. Sebbene da agosto Steve Jobs avesse lasciato le redini del gruppo all’amministratore delegato Tim Cook, senza che la quotazione del titolo in Borsa ne subisse particolari conseguenze o la fiducia dei clienti di Apple nelle qualità dell’azienda venisse meno, la sensazione che l’azienda di Cupertino sia rimasta orfana di una guida decisiva difficilmente lascerà indifferenti i mercati. Le certezze per il futuro sono rappresentate dai prodotti che Apple sta già sviluppando e nei quali la mano di Steve Jobs è ancora ben visibile nonché nella solidità di Apple: nessun indebitamento e quasi 30 miliardi di dollari diin cassa. E’ altrettanto certo che la dipartita di Jobs arriva in un momento cruciale per Cupertino che deve fronteggiare la concorrenza agguerrita tra gli altri di Google, Microsoft, Samsung, Rim. Saprà l’iTeam allevato dallo stesso Jobs per guidare la società in sua assenza, sopperire alla scomparsa del numero uno con la stessa genialità e lo stesso carisma? E’ il dubbio maggiore perché in nessuna azienda esiste un’identificazione così totale tra leader e marchio. Sarà un difficile compito, quello di Tim Cook di non far sentire la mancanza di Jobs. Al Nasdaq i titoli Apple sono reduci da una correzione importante. Tra i massimi dello scorso 20 settembre e i minimi del 4 ottobre le quotazioni di Apple sono scese del 16%, fermando la discesa sui supporti di area 354,24 dollari già testati l’8 e il 19 agosto. Lo scivolone ha portato alla violazione di alcuni livelli importanti come le medie mobili a 14 e 55 giorni (387,98 e 381,11 dollari) e la trendline rialzista ottenibile dall’unione dei minimi relativi del 20 giugno e del 22 agosto. Soprattutto, il titolo è ritornato sotto la trendline ribassista che unisce i massimi relativi del 26 luglio e del 31 agosto 2011, attualmente a 379 dollari. La correzione verrebbe mandata in archivio in seguito al recupero di area 392 dollari. Operativamente possibile posizionarsi al ribasso sul titolo Apple su rottura al ribasso di quota 370 dollari con target a 354 dollari. Stop su recupero di 380 dollari.