Analisi tecnica su Intesa Sanpaolo e Banco BPM

Intesa Sanpaolo
Quadro grafico positivo per Intesa Sanpaolo che dopo il break in forza della fascia di prezzo compresa tra il ritracciamento del 50% di Fibonacci di tutto il down trend avviato a febbraio 2020 a 1,96 euro e i 2 euro, ha testato per la prima volta dal crollo dei prezzi di marzo 2020 il 61,8% di Fibonacci a 2,1359 euro. Questo ora il livello di spartiacque che i corsi dovranno infrangere con volatilità e volumi per confermare il ritrovato sentiment positivo e proseguire verso i massimi pre-covid. In particolare, il primo target in caso di rottura del 61,8% di Fibonacci risiede a 2,249 e successivo a 2,4 euro. In alternativa, se dovesse sopraggiungere una fase di volatilità sul mercato, si potrebbe sfruttare un eventuale pull back sui 2 euro. Per il momento notiamo qualche presa di beneficio legata al test dell’importante resistenza, ma il calo dei volumi nella fase di ritracciamento non sembra essere preoccupante.
Banco BPM
Quadro positivo anche per Banco BPM che ha superato il 61,8% di Fibonacci a 2 euro, raggiungendo la resistenza a 2,2 euro. I volumi sulle candele a forte volatilità e RSI in netto ipercomprato confermano la forza del titolo e il sentiment favorevole spinto anche da news attese sul fronte M&A. In tale scenario la prosecuzione verso i massimi pre-covid dipenderà dal break di 2,2 euro, con primo target a 2,3 euro. Supporto chiave invece rimane quello dei 2 euro. In caso di break si avrebbe un segnale negativo con possibili di scese verso 1,9 e 1,8 euro, dove passa il 50% di Fibonacci.