Analisi tecnica su Eni e Tenaris

Eni
Poderoso il rimbalzo di Eni avviato sostanzialmente dai minimi di ottobre 2020 a 5,72 euro che agli inizi di febbraio ha subito un’accelerazione portando il titolo sopra quota 10 euro. Eni si trova ora alle prese con il livello statico a 10,19 euro che, se venisse confermato il superamento in chiusura di seduta, aprirebbe a ulteriori allunghi verso 10,79 e 11,15 euro. RSI in ipercomprato conferma che la forza dei rialzisti in questa fase di mercato è molto forte. Al contrario, invece, la prima area di supporto importante è formata dalla trend line rialzista di medio periodo costruita sui minimi di ottobre e febbraio e dal livello statico di 9,60 euro. La rottura di tale fascia di prezzo potrebbe aprire a una fase di debolezza con target 9 e 8 euro, dove passa anche la media mobile 200 periodi.
Tenaris
Tenaris ha esibito una grande prova di forza alla fine di febbraio superando con un ampio gap il livello a 7,7 euro e accelerando ulteriormente al rialzo fin sopra quota 9,3 euro, tornando quindi sui livelli pre-Covid. Il prossimo ostacolo in tale direzione è la resistenza a 10 euro che, se superata, potrebbe spingere il titolo a una risalita verso 10,5 euro. RSI è ancora in forte ipercomprato ma i volumi delle candele long sono in deciso calo. Non si può escludere una breve fase di correzione verso il supporto a 9,3 euro da cui poi ripartire al rialzo. In caso, invece, di rottura di tale livello si avrebbe un primo segnale di debolezza con graduale discesa verso 8,2 euro, area di prezzo dove passa anche la trend line rialzista di medio periodo costruita sui minimi di ottobre e gennaio, confermata poi anche a febbraio.