Analisi tecnica: oro verso i 1.900 dollari, ma occhio al Death Cross
Anche oggi continua il rimbalzo tecnico di breve periodo dell’oro, che al momento mostra un progresso del +0,47% a quota 1.896 dollari l’oncia.
L’oro, essendo il bene rifugio per eccellenza, ha beneficiato nelle ultime sedute del ritorno delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, infatti, da venerdì scorso ha già guadagnato oltre il 3%, recuperando così terreno dopo le vendite che hanno caratterizzato la parte finale di settembre.
Dal punto di vista tecnico, le quotazioni dell’oro hanno trovato supporto in area 1.820 dollari e nella seduta di martedì è stata violata con successo l’area di resistenza a quota 1.870 dollari, innescando un ulteriore allungo fino ai prezzi attuali sopra 1.890 dollari l’oncia.
In caso di proseguimento della forza dei compratori, i successivi livelli di resistenza che potrebbero respingere i prezzi si trovano in area 1.900, livello da cui transita anche la media mobile esponenziale (EMA) a 200 periodi e quella a 50 (EMA). Ecco che se i prezzi dovessero rompere al rialzo, e con volumi in aumento, l’area dei 1.900 dollari, allora sarà plausibile un allungo fino a 1.940 dollari, livello da cui transita la trendline ribassista costruiti dai massimi segnati sopra i 2.000 dollari a maggio.
Resistenze: 1.900; 1.940
Supporti: 1.870; 1.820
Al contrario, al ribasso sarà da monitorare la tenuta dell’area supportiva in area 1.870 dollari. Se così non fosse è possibile che i prezzi tornino verso i minimi di periodo (1.820 dollari), chiudendo così il gap rialzista che si è venuto a creare nella seduta di lunedì dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.
Anche se nel breve periodo abbiamo assistito ad una fiammata dei prezzi dell’oro dovuta alle tensioni geopolitiche, la tendenza da maggio mostra una certa debolezza con i prezzi dell’oro che dai massimi hanno perso l’8%.
Da questo punto di vista, si segnala la posizione dei prezzi al di sotto delle principali medie mobili (EMA), con quella a 50 (linea blu) che si sta portando al di sotto di quella a 200 (linea arancione). Ecco che se così fosse si realizzerebbe il cosiddetto Death Cross, l’incrocio della morte, un segnale ribassista per i prezzi dell’oro.
Oltre al conflitto in Medio Oriente e quello in Ucraina, altri market mover per il prezzo dell’oro saranno i verbali della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di settembre, ma anche i dati sull’inflazione.