Acea, il piano 2011/2013 potrebbe dare nuova energia al titolo
Acea ha presentato ieri il nuovo piano industriale 2011-2013 e ha rivisto gli obiettivi per l’anno in corso dopo lo scioglimento della joint venture con la francese Gdf/Suez. A detta degli analisti il piano prevede rilevanti efficienze al 2013, pari a 130 milioni di euro. La visibilità è tuttavia incerta in quanto 70 milioni dovrebbero derivare da risparmi su procurement, 10 milioni dalla riduzione del personale e ulteriori 50 milioni da altre riduzioni di costi. Nel periodo del piano il gruppo prevede una crescita media annua dell’Ebitda dell’11%, inferiore al 17% comunicato in precedenza. Nel 2013 il target Ebitda è di 865 milioni di euro, dei quali l’80% regolato. L’area corporate dovrebbe passare da una perdita di 32 milioni di euro attesa per l’esercizio in corso ad un nero di 36 milioni per fine 2013. Il tasso medio di crescita del comparto acqua è previsto al 5% mentre quello dell’area reti è al 6,5%. Sul fronte del debito, le indicazioni a fine 2010 vedono tale variabile in aumento dai 2.177 milioni di fine 2009 ai 2.232 milioni per quest’anno. Nel 2013 si dovrebbe invece arrivare sotto la soglia dei 2 miliardi di euro, con un valore atteso a 1.684 milioni di euro. In questo caso il rapporto debito/Ebitda al 2013 sarebbe pari a 1,9468. Agli azionisti dovrebbe invece essere garantito un payout ratio del 65%. Nonostante la scarsa visibilità, il titolo potrebbe beneficiare in Borsa del nuovo piano e della chiarificazione riguardante la governante. Anche perché il titolo a detta di alcuni analisti tratta a sconto in termini di P/E e Ev/Ebitda rispetto alle altre società del settore. Da un punto di vista prettamente tecnico, dopo una fase di congestione durata diverse settimane, il titolo ha trovato la forza nelle ultime sedute di superare con decisione le resistenze rappresentate dalla trendline superiore del triangolo costruito a cavallo tra settembre e dicembre . La trend in questione è stata ottenuta unendo i top del 7 settembre e del 10 novembre ed è stata violata al rialzo in occasione della seduta del 21 dicembre. A confermare la buona impostazione grafica del titolo vi è anche la constatazione che nelle ultime settimane sia le medie mobili veloci che lente sono state incrociate dal basso verso l’alto. L’estensione del triangolo menzionato in precedenza permette peraltro di proiettare il titolo oltre le ultime resistenze grafiche di 9,43 euro, livello oltre il quale l’impostazione grafica avrebbe un nuovo rafforzamento di medio periodo. Partendo da questi presupposti è dunque possibile sfruttare un eventuale ritracciamento in area 8,75/8,80 euro per implementare una strategia long di medio termine. In tale area le azioni completerebbero il tipico pull back tecnico. Posizionando lo stop a 8,47 euro, ossia sotto i minimi di periodo, l’operatività prevede come primo target l’uscita a 9,40 euro. Il secondo obiettivo è invece più ambizioso e è posizionato a 10,78 euro. Chi preferisse entrare sulla forza piuttosto che sul ritracciamento può entrare long alla violazione di 8,95 euro. In questo caso sia lo stop che i target rimangono immutati.
Riccardo Designori